Lo ha detto la premier britannica Theresa May svelando il piano del governo sulla Brexit
LONDRA - «In questo momento stiamo abbandonando l'Europa e pianifichiamo un vertice biennale del Commonwealth. Costruiremo una Gran Bretagna veramente mondiale». Lo ha detto la premier britannica Theresa May svelando il piano del governo sulla Brexit.
«Non vogliamo che l'Unione europea si smembri ma da parte dell'Ue è mancata la flessibilità nei confronti di Londra e i britannici se ne sono accorti», ha detto ancora Theresa May svelando il piano del governo sulla Brexit, definendola «una lezione anche per l'Ue se vuole avere successo».
Con la Brexit vogliamo una Gran Bretagna «più forte, giusta, unita e rivolta all'esterno». La premier britannica Theresa May ha annunciato i piani per i negoziati sul divorzio dall'Ue in un discorso alla Lancaster House di Londra. Il primo ministro ha sottolineato che il Regno Unito vuole avere una visione sempre più globale ma rimanere allo stesso tempo «un buon amico e vicino» dell'Europa.
«La tutela dell'Unione è al cuore di ogni azione della Gran Bretagna perché soltanto uniti possiamo cogliere le opportunità che ci attendono».
Il Parlamento britannico voterà sull'accordo finale emerso dai negoziati sulla Brexit, ha dichiarato ancora la May.
Infine ha annunciato che la Gran Bretagna riprenderà il controllo dell'immigrazione dai Paesi Ue e si ritirerà dalla giurisdizione della Corte europea di Giustizia.
Inflazione ai massimi livelli degli ultimi due anni e mezzo - L'inflazione nel Regno Unito è ai livelli massimi degli ultimi due anni e mezzo. Secondo l'Office for National Statistics ha raggiunto l'1,6% nel mese di dicembre 2016, rispetto al precedente 1,2% registrato a novembre, in seguito all'aumento dei prezzi soprattutto degli alimenti.
I consumatori pagano, tra l'altro, il progressivo indebolimento della sterlina dopo il referendum del 23 giugno sulla Brexit. Sebbene il tasso d'inflazione sia ancora lontano dal target del 2% indicato dalla Bank of England, il governatore Mark Carney ha lanciato un allarme sulla rapida crescita dei prezzi.
Accordo entro due anni - La premier britannica Theresa May vuole un accordo con la Ue sulla Brexit «entro due anni» con una implementazione «graduale» delle intese.
May ha proposto un accordo di transizione «flessibile» per attuare l'uscita del Regno dicendosi contraria ad una «transazione indefinita» ma riconoscendo che in alcuni settori di mutuo interesse per Londra e Bruxelles è necessario adottare un «processo graduale».
«Un accordo punitivo non sarebbe un gesto d'amici» - Un accordo «punitivo» sulla Brexit da parte dell'Ue non sarebbe «un gesto da amici». Lo ha detto la premier britannica Theresa May annunciando alla Lancaster House di Londra il suo piano in 12 punti per i negoziati sul divorzio da Bruxelles.
Verdi: «Londra ha scelto una strategia perdente» - Il discorso di Theresa May che ha annunciato un divorzio duro dalla Ue, riprendendo tra l'altro "le minacce di ricorrere al dumping fiscale e sociale per accrescere la competitività del Regno Unito", secondo il gruppo dei Verdi al Parlamento europeo dimostra che Londra ha scelto "una strategia perdente".
"Queste dichiarazioni - ha detto il presidente del gruppo, il belga Philippe Lamberts - minano gli sforzi di chi cerca di ricostruire un rapporto preservando non solo la cooperazione economica, ma anche gli aspetti positivi dell'acquis comunitario in campo sociale, ambientale e legale. E i cittadini britannici rischiano di pagare un prezzo pesante basato sulla tassazione ingiusta e la deregulation".
E la copresidente, la tedesca Ska Keller, rincara: "Spingendo il Paese verso un'uscita dura, Theresa May rende la vita molto difficile a coloro che desiderano soggiornare nella Ue. La strategia sarà particolarmente problematica per gli scozzesi e i nordirlandesi che hanno votato a favore della permanenza nella Ue. Ci auguriamo che avranno voce nei negoziati".
Steinmeier: «Bene un po' di chiarezza in più» - Il governo tedesco è soddisfatto del fatto che, a 7 mesi dal referendum sulla Brexit, Theresa May "abbia fatto finalmente un po' più di chiarezza sui piani britannici". Lo ha detto il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, commentando il discorso della premier britannica sul piano del governo sulla Brexit.
"La nostra linea è e resta quella che le trattative inizieranno solo quando la Gran Bretagna avrà anche ufficialmente comunicato il suo desiderio di uscire" dall'Ue, ha aggiunto Steinmeier.
Corbyn: «Rischio che Gb diventi un'economia offshore» - C'è il rischio che la Gran Bretagna diventi una economia offshore. Lo ha detto il leader laburista Jeremy Corbyn commentando l'intervento della premier conservatrice Theresa May che ha tracciato le linee guida di Londra nei negoziati con Bruxelles.
Come ha sottolineato Corbyn, qualora le trattative per un accordo di libero scambio dovessero fallire il Paese potrebbe applicare un regime fiscale agevolato per attirare investitori da tutto il mondo, prospettiva rispetto alla quale si è già espresso il Cancelliere dello Scacchiere Philip Hammond e alla quale oggi ha fatto allusione, sebbene in modo molto generico, la stessa May. Il capo dell'opposizione chiede al primo ministro maggiore chiarezza in proposito.