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BRASILEMichel Temer giura, è il nuovo presidente

12.05.16 - 18:00
Il suo interim durerà sei mesi, resa nota anche la lista dei ministri
Michel Temer giura, è il nuovo presidente
Il suo interim durerà sei mesi, resa nota anche la lista dei ministri

SAO PAOLO - Il vice presidente brasiliano, Michel Temer, ha giurato ed ha assunto l'interim della presidenza durante il processo di impeachment della presidente Dilma Rousseff, sospesa dalla carica per sei mesi.

Temer, 75 anni, figlio di immigrati libanesi, ha pieni poteri. Il suo primo atto da presidente ad interim sarà un discorso alla nazione, previsto per le 15 locali (le 20 in Svizzera). Nel frattempo ha già divulgato la lista dei ministri confermati del suo governo. Il numero dei dicasteri è stato ridotto a 23 dai precedenti 32.

Tra le principali novità, la ricreazione del Gabinetto di sicurezza istituzionale (Gsi) e l'attribuzione degli Esteri all'ex candidato dell'opposizione alla presidenza della Repubblica, José Serra. Confermato anche l'ex presidente della Banca centrale, Henrique Meirelles, a capo delle Finanze. Mentre non sono ancora stati ufficializzati i nomi per il dicastero dell'Integrazione e per quello delle Miniere ed Energia.

Riservato ma ambizioso - Da vice "decorativo" (come lui stesso si era polemicamente definito) a presidente del Brasile ad interim: prendendo il posto di Dilma Rousseff (appena sospesa dal mandato, dopo il via libera di Camera e Senato al procedimento di impeachment a suo carico), Michel Temer esce finalmente dall'anonimato per assumere il tanto agognato ruolo di leader della nazione.

Riservato ma ambizioso, a 75 anni il numero due della prima presidente donna del Paese sudamericano era finora noto al grande pubblico quasi esclusivamente per gli impeccabili completi gessati. Oltre che per l'appariscente e giovanissima (quarta) moglie, Marcela, di appena 32 anni.

Adesso invece Temer ha nelle mani il futuro di un 'colosso dai piedi di argilla', soffocato da recessione, inflazione e disoccupazione crescenti. Davanti a sé potrebbe avere almeno 6 mesi: il tempo necessario a Dilma per organizzare la sua difesa davanti alla Corte suprema.

Se poi il processo contro Rousseff terminerà con una condanna, facendo uscire definitivamente di scena l'ex guerrigliera marxista, Temer continuerebbe a governare fino al 2018, data prevista per le nuove elezioni presidenziali. Fin là, il neo presidente dovrà dimostrare di avere la ricetta giusta per traghettare la settima potenza mondiale fuori dalla crisi.

L'abilità non gli manca: noto per la pacatezza e la discrezione estreme, in 35 anni di vita pubblica Temer è diventato un esperto nel mediare interessi all'interno dell'estabilishment verde-oro. Cattolico durante l'infanzia, passato alla massoneria in età adulta, il capo di Stato ad interim è un amante di libri, film classici, poesie ed epistole, che si diletta a scrivere nel tempo libero. È infatti stata proprio una lettera, indirizzata a Dilma lo scorso dicembre, a servirgli da apripista per la sua scalata al potere.

In quell'occasione, Temer si lamentava con Rousseff dicendo di sentirsi sottovalutato. Quattro mesi dopo lui stesso ha guidato l'uscita dal governo del suo partito, Pmdb (di centro), fino a quel momento principale alleato del partito di Dilma, Pt (di sinistra).

Una strategia rischiosa che si è tuttavia dimostrata azzeccata, pur avendo scatenato l'ira di Rousseff: "traditore" e "cospiratore" sono stati gli aggettivi più teneri usati al suo indirizzo dalla 'presidenta'. La quale però da oggi deve farsi da parte, lasciando il timone al vice che aveva sempre ignorato e che, a sorpresa, si è rivelato un astuto macchinatore.

 
 

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