Netto «No» al referendum sull'accordo tra Unione Europea e Ucraina. Esultano gli antieuropeisti: «Bisogna ripensare a questa ideologia, che non considera le differenze culturali tra i Paesi europei»
L'AIA - Gli olandesi dicono «No» all'accordo di libero scambio con l'Ucraina. E l'Unione Europea ha di nuovo paura.
Il rifiuto all'accordo dei due terzi dei votanti nel referendum di ieri è un chiaro messaggio di sfiducia nei confronti delle istituzioni europee. Infatti da quella che è stata definita una serata elettorale «drammatica» è sortito un risultato chiaro: ha vinto l'antieuropeismo. Infatti, il referendum, che ha visto la partecipazione del 40% degli aventi diritto al voto, è stato considerato un voto pro o contro l'Unione europea.
Anche perché l'accordo tra l'Ue e l'Ucraina, entrata nella sfera occidentale dopo il golpe nei confronti del presidente Viktor Janukovic del 2014 (vinse contro la sfidante Julija Tymoshenko nelle elezioni presidenziali nel 2010), non prevede l'entrata di Kiev nell'Unione europea, ma accordi di tipo commerciale con lo scopo di creare una zona di libero scambio entro i prossimi 10 anni. L'Ucraina deve adattarsi alle normative europee riguardanti il diritto, la politica e l'economia, mentre l'Unione Europea lascia i cittadini ucraini circolare liberamente nell'Unione senza visti e fornisce aiuti finanziari al Paese dell'est europeo.
Thierry Baudet, leader del forum per la democrazia, durante i festeggiamenti, è stato chiaro: «Spero che il trattato con l'Ucraina verrà ridiscusso - ha dichiarato il giurista alla televisione ARD - E' pessimo per la Ucraina, per i Paesi Bassi e per l'Europa. E spero che si ripensi questa ideologia europea, che non considera le differenze tra i Paesi e tra le culture esistenti in Europa e mette tutto nello stesso calderone. Non funziona».
Anche Geert Wilders, fondatore e leader del Partito per la Libertà (PVV), ha espresso la sua esultanza con un tweet: «La grande maggioranza dei votanti è contraria, è fantastico».
Grande delusione da parte dei favorevoli all'accordo, che lo ritenevano positivo e vantaggioso per il rafforzamento delle istituzioni democratiche in Ucraina.
Il Governo dei Paesi Bassi ha già firmato l'accordo, mentre i restanti 27 Paesi dell'Unione europea lo hanno già ratificato. Ma arrivato il referendum che, anche se non è vincolante, è un chiaro segnale negativo per i Paesi Bassi, uno dei Paesi fondatori dell'Unione Europea. Il presidente ucraino Petro Poroshenko aveva addirittura andato dei suoi ministri in Olanda per convincere gli olandesi a votare «Sì», mentre il presidente della Commissione Europea Juncker aveva invitato a votare «Sì». Ed è lo stesso Juncker ad affermare che un voto negativo contro l'accordo con l'Ucraina «potrebbe aprire le porte a una crisi su tutto il Continente»