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UNIONE EUROPEANuovo passo nell'iter verso l'articolo 26 del codice Schengen

24.02.16 - 17:14
Diversi Paesi vogliono ricorrere all'articolo 26, Austria e Germania comprese
Nuovo passo nell'iter verso l'articolo 26 del codice Schengen
Diversi Paesi vogliono ricorrere all'articolo 26, Austria e Germania comprese

BRUXELLES - Attivato da oggi l'articolo 19A del Codice Schengen, la terza fase di quattro, nella procedura per poter lanciare l'articolo 26 del Codice Schengen, quello che permette i controlli alle frontiere interne di uno o più Paesi fino ad un massimo di due anni. Lo si apprende da fonti Ue.

Col 19A la Commissione Ue invia una serie di raccomandazioni attuative alla Grecia, complementari a quelle già adottate dal Consiglio europeo il 12 febbraio, per far fronte alle gravi carenze riscontrate nella gestione delle frontiere esterne, di fronte al massiccio flusso di migranti. Atene avrà tempo fino a metà maggio per mettersi in regola.

Se alla scadenza il Paese ellenico non sarà stato in grado di sanare i buchi alle sue frontiere, potrà essere lanciato l'articolo 26. Una possibilità a cui vorrebbero ricorrere Paesi come Austria e Germania, che a metà maggio avranno esaurito il tempo previsto dagli articoli ordinari del Codice Schengen per effettuare i controlli ai loro confini.

Vienna vuole ragionevolezza - L'obiettivo di Vienna, che oggi ha convocato un vertice sui Balcani per promuovere misure nazionali che stoppino il flusso dei profughi, è "far ragionare" gli altri, e cioè Berlino e l'Ue.

"Il nostro fine è provocare una reazione a catena della ragionevolezza", ha detto la ministra degli Interni austriaca Johanna Mikl-Leitner, sottolineando di voler fondare una nuova "alleanza" per produrre un effetto domino in modo che sulla rotta balcanica siano consentiti sempre meno profughi. La ministra ha ribadito che "non si può andare avanti così, i profughi vanno fermati".

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