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POLONIADuda firma la legge sui media criticata dall'Ue

07.01.16 - 16:12
Il provvedimento suona come un'aperta sfida a Bruxelles
Duda firma la legge sui media criticata dall'Ue
Il provvedimento suona come un'aperta sfida a Bruxelles

VARSAVIA - Il presidente polacco, Andrzej Duda, ha firmato la controversa legge che pone i media nazionali sotto il diretto controllo del governo sfidando in modo aperto l'Unione Europea che l'ha fortemente criticata. E sono suonate come una sfida a Bruxelles le parole con cui Malgorzata Sadurska, consigliera del presidente, ha detto che la legge renderà possibile "avere dei media nazionali credibili ed obiettivi".

La legge definisce le emittenti pubbliche radiotelevisive "istituti nazionali culturali" e dà così al governo il potere di nominare i nuovi vertici, azzerando con la sua entrata in vigore quelli attuali.

Il vice presidente della Commissione Europea, Frans Timmermans, la scorsa settimana ha scritto a Varsavia richiedendo informazioni sulla legge, come era stato fatto per la riforma della corte costituzionale, altra misura controversa dell'esecutivo ultra conservatore.

"Stiamo aspettando la risposta a queste lettere, ma non l'abbiamo ancora ricevuta", ha detto oggi Timmermans, mentre il presidente Jean-Claude Juncker ha detto che la commissione si sta preparando all'applicazione dell'articolo 7 del Trattato di Lisbona che permetterebbe di mettere 'sotto sorveglianza' la Polonia. Una decisione in merito verrà presa durante il consiglio della commissione del 13 gennaio, mentre sempre a gennaio è prevista la visita a Bruxelles di Duda.

"Stiamo per iniziare la procedura che abbiamo inventato nel 2014", ha detto Juncker da Amsterdam, dove si è recato per l'inizio della presidenza di turno olandese, riferendosi al meccanismo, finora mai usato nonostante le richieste di applicazione nei confronti di Ungheria e Romania, che permetterà alla Ue inviare a Varsavia raccomandazioni su come modificare le controverse misure.

Ma non si è voluto sbilanciare sulle "ulteriori conseguenze", previste dall'articolo 7, compresa la cosiddetta 'opzione nucleare', della sospensione del diritto di voto in seno alla Ue. "Non drammatizziamo troppo, non stiamo censurando la Polonia", ha aggiunto Juncker sottolineando l'importanza di mantenere "relazioni buone ed amichevoli" con Varsavia.

In risposta è arrivata la dichiarazione della premier Beata Szydlo che ha assicurato che da parte polacca vi sarà "una calma, dettagliata descrizione dei fatti" durante l'incontro previsto domani a Varsavia con rappresentanti della Ue. "Noi spazzeremo via le bugie che, dal nostro punto di vista, sono il risultato dell'isteria provocata principalmente dagli attuali membri dell'opposizione", ha aggiunto.

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