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MALAYSIAIl processo per la morte di Kim Jong-nam andrà avanti

16.08.18 - 17:59
Le due donne accusate dell'omicidio rischiano la pena capitale
Keystone / EPA
Il processo per la morte di Kim Jong-nam andrà avanti
Le due donne accusate dell'omicidio rischiano la pena capitale

KUALA LUMPUR - Il processo in Malaysia contro le due donne accusate di aver ucciso Kim Jong-nam, il fratellastro maggiore del leader nordcoreano Kim Jong-un, andrà avanti e se dichiarate colpevoli rischiano la pena capitale.

Il giudice dell'Alta corte di Shah Alam, Azmi Ariffin, ha fissato 19 giorni di udienza tra l'1 novembre e il prossimo 20 febbraio per le testimonianze e le argomentazioni della difesa di Siti Aisyah, indonesiana di 26 anni, e Doan Thi Huong, 30enne vietnamita, le uniche persone chiamate a rispondere della morte di Kim avvenuta il 13 febbraio 2017 all'aeroporto internazionale di Kuala Lumpur, causata dall'uso, secondo la pubblica accusa e l'intelligence di Usa e Corea del Sud, del gas nervino letale "agente VX", spalmato direttamente sul volto.

Le donne si sono da sempre proclamate innocenti, spiegando di essere convinte di partecipare a un reality televisivo.

In una decisione la cui lettura ha richiesto un'ora e mezza, Azmi ha riconosciuto sostanza alla ragioni della procura notando l'esistenza di elementi per portare a una condanna, a meno che la difesa riesca a ribaltare gli scenari con le sue ragioni. La posizione si basa sulla valutazione della testimonianza di 34 persone e dell'esame dei video delle telecamere di sicurezza dell'aeroporto, utili a ricostruire fatti e movimenti contro le due donne, accusate di aver avuto «l'intento comune» con quattro cittadini nordcoreani (Ri Ji-hyon, Ri Jae-nam, Hong Song-hac e O Jong-Gil, tutti riusciti a tornare in patria), ai quali Azmi ha attribuito "un ruolo sostanziale".

Il processo, dopo la fase preliminare partita a ottobre, inizia il vero percorso che dovrebbe durare circa 6 mesi: in caso di condanna, le due donne rischiano la pena di morte.

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