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ITALIAEx infermiera muore, lascia 600'000 euro all'ospedale

12.08.18 - 20:30
La struttura ha appositamente modificato il piano triennale di investimenti 2018-2020
Keystone
Ex infermiera muore, lascia 600'000 euro all'ospedale
La struttura ha appositamente modificato il piano triennale di investimenti 2018-2020

TRIESTE - Ha lavorato per tutta la vita come infermiera all'Ospedale Maggiore di Trieste, risparmiando denaro fino ad accumulare una piccola fortuna, prevedendo prudentemente che in caso di bisogno in età avanzata, le sarebbe tornata utile. Invece, rimasta vedova, perso il figlio gravemente malato, Maria Bologna, in buona salute, aveva deciso di lasciare i suoi 600'000 euro proprio al nosocomio dove aveva lavorato.

L'ospedale universitario ha appositamente modificato il piano triennale di investimenti 2018-2020 indicando in interventi di ammodernamento e acquisto arredi l'impiego del lascito.

Completato l'iter amministrativo, a distanza di alcuni mesi dalla scomparsa di Maria Bologna - nel 2017, all'età di 95 anni - oggi il piano è stato approvato e la direzione è pronta per avviare gli investimenti. Vale a dire: 450 armadietti per il nuovo spogliatoio (85'000 euro), arredi e attrezzature per la nuova sede immunotrasfusionale (50'000), arredi e attrezzature per il Centro unico somministrazione antiblastici (100'000), arredi della mensa dell'Ospedale Maggiore (10'000), adeguamento e recupero dell'atrio ingresso del nosocomio (355'000).

Non c'è ombra di pelosa carità nel gesto di Maria Bologna. Probabilmente pochissimi saranno quelli che penseranno a lei una volta realizzati gli interventi, e non per ingratitudine, quanto perché all'Ospedale Maggiore nessuno si ricorda di lei. Alcuni dipendenti ipotizzano un facile calcolo: se è morta all'età di 95 anni Maria Bologna è andata in pensione almeno trenta anni fa, nel 1988. Nessuno più o forse giusto qualcuno di quella classe sarà ancora vivo, tanto meno ancora in corsia.

Il suo gesto dunque non è solo fiducia nella sanità pubblica, attaccamento al lavoro o assenza di parenti, animali, organizzazioni filantropiche cui lasciare i propri beni, ma è la testimonianza di una strutturata idea sociale (calvinista potrebbe dire qualcuno), in cui l'ospedale è la componente assistenziale di una comunità organica e coesa. Sul suo ruolo e sul buon utilizzo di quel denaro non si nutrono dubbi. È una forma di pensiero che può sembrare banale ma che riconduce a una forte idea dello Stato, riportando al sempre vivo passato austriaco di Trieste.

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