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EUROPAMigranti: si pensa ai centri di sbarco regionali

19.06.18 - 14:45
Fra le persone salvate in mare si distinguerà fra chi è spinto da motivi economici e chi da quelli umanitari
Keystone
Migranti: si pensa ai centri di sbarco regionali
Fra le persone salvate in mare si distinguerà fra chi è spinto da motivi economici e chi da quelli umanitari

BRUXELLES - «Il Consiglio europeo sostiene lo sviluppo del concetto di piattaforme di sbarco regionali, in stretta collaborazione con l'Unhcr e l'Oim», in pratica dei centri «per gestire quanti prendono la via del mare e sono salvati nel corso di operazioni di ricerca e salvataggio». Si legge nella bozza delle conclusioni del vertice dei leader Ue.

I centri servono per «un rapido trattamento per distinguere tra i migranti economici e quanti necessitano di protezione, riducendo l'incentivo ad imbarcarsi per viaggi pericolosi».

Avramopoulos frena - «L'idea c'è, ma per ora non è una proposta molto concreta. Conoscete per caso qualche Paese che desidera ospitare un centro in cui dirottare i migranti diretti in Ue? Se lo conoscete, per favore, nominatelo. Se ci sarà la proposta, la discuteremo. Non abbiamo mai rigettato niente, ma finora non abbiamo optato per questo». Lo ha detto il commissario Ue Dimitris Avramopoulos.

Verso l'apertura del centro di transito a Tripoli - «Grazie alla Commissione europea e agli Stati membri Ue, il nostro centro di transito per mille persone a Tripoli è quasi ultimato. Servono reinsediamenti dalla Libia e dal Niger perché questo sistema funzioni più velocemente». Lo annuncia Vincent Cochetel, inviato speciale dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per la rotta del Mediterraneo Centrale, su Twitter.

Parigi: «Non succeda qui ciò che accade in Usa» - L'Europa e gli Stati Uniti non hanno lo stesso «modello di civiltà» e non condividono «alcuni valori»: lo ha detto il portavoce del governo di Parigi, Benjamin Griveaux, commentando le immagini "scioccanti" dei bambini separati dai loro genitori alla frontiera messicana da parte delle autorità Usa. «Non voglio che in Europa succeda ciò che accade negli Stati Uniti», ha aggiunto su France 2.

«Non abbiamo lo stesso modello di civiltà. Evidentemente non condividiamo alcuni valori», ha dichiarato il fedelissimo del presidente Emmanuel Macron, aggiungendo che le immagini dei bambini separati dai genitori sono «chiaramente scioccanti».

«Certamente siamo qui per difendere un ideale europeo che è un ideale di pace, di libertà». Riferendosi al tweet di Donald Trump secondo il quale i tedeschi si ribellano alla leadership di Angela Merkel, Griveaux ha lanciato un appello a «difendere la solidarietà europea contro i populismi». «Sono figlio dell'Europa, sono cresciuto con l'Europa, l'Europa per me sono la pace, la prosperità, la condivisione, l'apertura. Credo che responsabilità della mia generazione, in fondo, sia difendere proprio questo, difendere la solidarietà europea contro i populismi», ha concluso nell'intervento su France 2.

«Tripoli, c'era una nave italiana ma è incolpevole» - Il portavoce della Marina libica, Ayob Amr Ghasem, ha riferito che un'imprecisata nave commerciale italiana era presente nel luogo del naufragio del gommone che ha causato la morte di cinque migranti a ovest di Tripoli ma ha sottolineato che il mancato intervento di soccorso da parte dell'imbarcazione che attendeva la Guardia costiera di Tripoli non ha causato gli annegamenti, avvenuti prima del suo arrivo in zona.

Rispondendo a domande dell'agenzia di stampa italiana ANSA su informazioni circolate in mattinata, il portavoce ha sostenuto che gli annegati «sono morti prima dell'arrivo della nave». La nave «è di una compagnia italiana ed era nei pressi del gommone», ha detto al telefono Ghasem senza poter precisarne il nome o la distanza.

Dalla nave osservavano la situazione «perché sapevano che arrivava la Guardia costiera libica», ha aggiunto, negando anche che la presenza dell'imbarcazione italiana abbia costituito un pericolo per i naufraghi. «Sapevano che la motovedetta Ras Jedir era sulla rotta», ha insistito.


 
 

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