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Sarà la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo l'ultima spiaggia per i genitori del piccolo
LONDRA - Sarà la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo l'ultima spiaggia per i genitori del piccolo Isaiah Haastrup, un anno, contrari al via libera dato un mese fa dall'Alta Corte di Londra al King's College Hospital di staccare la spina. Lo scrive l'agenzia Pa nel rispetto delle attese.
Isaiah, vittima di «un catastrofico danno cerebrale» alla nascita causato da mancanza d'ossigeno, sopravvive grazie alle macchine a cui è attaccato, ma mantiene un barlume di coscienza.
Stando ai medici (che ormai ritengono non sia prevedibile un miglioramento delle sue condizioni) e alla corte britannica che ha dato loro ragione, «non è nel suo miglior interesse» lasciarlo in questo stato.
Mentre la mamma e il papà, Takesha Thomas e Lanre Haastrup, entrambi 36enni ed entrambi londinesi d'origine afroeuropea, si rifiutano d'arrendersi, sospettano gli stessi medici di negligenza all'origine dell'episodio che ha danneggiato il loro bambino al parto e invocano almeno la prosecuzione di «terapie palliative di sostegno alla vita». Ora si attende che Strasburgo metta in calendario il caso.
