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SIRIAMogherini: «Il massacro di Ghuta va fermato. Adesso»

23.02.18 - 15:03
Più di duemila civili sono stati uccisi e quasi 5 mila sono rimasti feriti negli ultimi tre mesi. Nell'area, controllata da gruppi armati delle opposizioni, sono bloccati più di 400mila persone
Keystone
Mogherini: «Il massacro di Ghuta va fermato. Adesso»
Più di duemila civili sono stati uccisi e quasi 5 mila sono rimasti feriti negli ultimi tre mesi. Nell'area, controllata da gruppi armati delle opposizioni, sono bloccati più di 400mila persone

DAMASCO - «L'Unione europea sta esaurendo le sue parole per descrivere l'orrore vissuto dalla gente nella regione del Ghuta orientale, dove centinaia di civili, donne e bambini sono presi di mira deliberatamente e senza sosta. Sono le vere, innocenti vittime di questa guerra». Così l'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini oggi a Bruxelles.

«L'accesso umanitario senza ostacoli e la protezione dei civili è un dovere morale e una questione urgente - ha aggiunto -. È responsabilità di tutti impedire ulteriori perdite di vite umane, fermare la violenza e i combattimenti e la comunità internazionale dovrebbe unirsi per fermare questa sofferenza umana».

Mogherini ha poi sottolineato che «l'Ue ha invitato tutte le parti in conflitto, anche i garanti delle quattro zone cuscinetto, a prendere tutte le misure necessarie per un immediato cessate il fuoco e proteggere il popolo siriano rispettando il diritto umanitario internazionale». Ma allo stesso tempo ha chiesto «al regime siriano di smettere immediatamente di prendere di mira il proprio popolo e di adempiere alla sua responsabilità primaria, che è quella di proteggerli».

L'Alto rappresentante ha ricordato che l'Ue sostiene «l'appello delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco umanitario di 30 giorni» e si «aspetta che la comunità internazionale la supporti a New York», ricordando che «non esiste una soluzione militare al conflitto» e che «tutte le parti si impegnino seriamente nel processo politico guidato dall'Onu con urgenza».

La denuncia della coalizione: 

Negli ultimi 3 mesi, più di duemila civili sono stati uccisi e quasi 5 mila feriti nella Ghuta orientale, l'area a est di Damasco controllata da gruppi armati delle opposizioni e dove si trovano circa 400 mila civili sotto assedio.

Lo ha denunciato in una conferenza stampa a Istanbul Salwa Aksoy, vicepresidentessa della Coalizione nazionale siriana, in esilio in Turchia. «Quello che sta accadendo nella Ghuta è una guerra di sterminio e un crimine contro l'umanità», ha detto Aksoy.

Secondo la Coalizione nazionale siriana, sempre negli ultimi 3 mesi sono 32 le strutture mediche distrutte nell'area dai raid di Damasco e dei suoi alleati, compresa la Russia.

L'esponente dell'opposizione a Bashar al Assad ha poi sostenuto che, in base alle regole dell'Onu, Mosca non dovrebbe poter votare la risoluzione del Consiglio di sicurezza sulla Ghuta, in discussione in queste ore a New York, perché coinvolta direttamente nel conflitto.

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