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STATI UNITIStrage a Parkland: la guardia armata c'era, ma non agì

22.02.18 - 15:23
«La risposta e le azioni di Scott Peterson (la guardia, ndr) saranno esaminate e analizzate, come quelle di tutti». Le accuse di Wayne LaPierre
Keystone
Strage a Parkland: la guardia armata c'era, ma non agì
«La risposta e le azioni di Scott Peterson (la guardia, ndr) saranno esaminate e analizzate, come quelle di tutti». Le accuse di Wayne LaPierre

PARKLAND - La Stoneman Douglas High School, il liceo di Parkland (Florida) teatro dell'ultima sparatoria di massa, aveva una guardia armata che tuttavia non è stata in grado di rispondere all'attacco di Nikolas Cruz.

Lo sceriffo locale ha riferito ai cronisti che «la risposta e le azioni di Scott Peterson (la guardia, ndr) saranno esaminate e analizzate, come quelle di tutti».

Capo Nra: «Serve sicurezza armata nelle scuole» - «Basta con le scuole aperte ad ogni matto: c'è bisogno di una sicurezza efficace, addestrata e armata». Lo ha detto il numero uno della Nra, Wayne LaPierre.

«L'idea che una sicurezza armata ci renda meno sicuri è ridicola. La Nra è pronta a lavorare con le scuole che lo chiedono», ha aggiunto.

Le accuse di Wayne LaPierre - In un raro lungo intervento, Wayne LaPierre, Ceo dell'Nra, potente lobby americana delle armi, punta il dito contro le "elite" che vogliono cancellare il secondo emendamento della Costituzione americana, che tutela il diritto di possedere armi.

Parlando alla Conferenza dei conservatori (Cpac) ha affermato: «Il loro obiettivo è di rendervi meno liberi. Vogliono nascondere il fallimento sulla sicurezza nelle scuole, della famiglia, del sistema americano per la salute mentale, nonché l'incredibile fallimento dell'Fbi».

LaPierre ha parlato per mezz'ora e nel suo discorso ha a più riprese attaccato i media che ha chiamato "opportunisti" accusandoli di utilizzare la tragedia della sparatoria nella scuola in Florida per spingere un'agenda politica.

Video sorveglianza in ritardo di 20 minuti - Il sistema di video sorveglianza del liceo di Parkland non stava trasmettendo live, come pensavano i primi agenti accorsi sul posto, ma era in ritardo di 20 minuti: è uno dei dettagli emersi dalle indagini, come ha riferito al Sun Sentinel il capo della polizia di Corla Spring, Tony Pustizzi.

I poliziotti quindi pensavano di dover affrontare lo sparatore, che invece nel frattempo se n'era già andato mescolandosi tra gli studenti in fuga.

Raccolti 3,7 milioni - Hanno già raccolto 3,7 milioni di dollari gli studenti sopravvissuti alla strage del liceo di Parkland per organizzare la 'marcia per le nostre vite' a Washington e in altre città Usa, il 24 marzo. La campagna Gofundme ha incassato in tre giorni 1,7 milioni di dollari, a cui si devono aggiungere i due milioni di dollari donati da vip di Hollywood, tra cui George e Amal Clooney, Oprah Winfrey, gli Spielberg e i Katzenberg, per Variety.

I soldi che resteranno saranno versati alle famiglie delle 17 vittime del massacro. 

«Vogliamo fare qualcosa... anche alla Nra» - «C'è una forte sensazione che vogliamo fare qualcosa... anche alla Nra». Lo ha sottolineato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump incontrando alla Casa Bianca autorità locali e responsabili scolastici. «Vogliamo garantire che quando vediamo segnali d'allarme, agiamo tempestivamente», ha aggiunto il presidente, ripetendo: «Quel ragazzo era malato».

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