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SIRIAGhuta, bombardate 13 strutture sanitarie

21.02.18 - 18:23
Lo riferisce Medici senza Frontiere
Keystone / AP
Ghuta, bombardate 13 strutture sanitarie
Lo riferisce Medici senza Frontiere

DAMASCO - In soli tre giorni 13 ospedali e strutture sanitarie tra quelle supportate da Medici senza Frontiere (MSF) in modo regolare o saltuario sono stati colpiti e danneggiati o distrutti nei bombardamenti governativi sulla regione della Ghuta orientale, vicino a Damasco.

Lo riferisce l'organizzazione, sottolineando che «questo ha ridotto la capacità di offrire cure in un momento in cui i bisogni medici sono drammatici».

MSF sottolinea inoltre che «le strutture supportate dall'organizzazione hanno terminato completamente le scorte di sacche di sangue, anestetici e antibiotici endovenosi, fondamentali per i principali interventi chirurgici».

Secondo un bilancio di MSF, è stato registrato l'afflusso di più di 1600 feriti e oltre 180 morti solo nelle strutture supportate dall'organizzazione fino al 18 febbraio. Poi attacchi e bombardamenti si sono ulteriormente intensificati.

Dai primi dati raccolti, si contano 1285 feriti e 237 morti in due giorni e mezzo, tra il 18 febbraio e la mattina del 21 febbraio, in 10 strutture supportate in modo regolare da MSF e 8 strutture dove ha iniziato recentemente a fornire supporto attraverso donazioni di materiali medici d'urgenza.

«Il bisogno di cure mediche salvavita nella Ghuta orientale è più alto che mai dall'inizio della guerra», ha dichiarato Lorena Bilbao, coordinatrice dei programmi di MSF in Siria. «Supplichiamo chiunque sia in possesso di forniture mediche nella Ghuta orientale e nei dintorni - ha aggiunto - di garantire con urgenza l'accesso di quegli stock ai medici che si trovano nell'enclave. Molte vite dipendono da questo».

MSF, inoltre, insiste «sulla necessità di consentire le evacuazioni mediche necessarie dall'area per i pazienti più critici».

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