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AFGHANISTANAttaccata la sede di Save The Children, l'edificio è in fiamme

24.01.18 - 07:49
Un kamikaze si è fatto esplodere all'interno della sede dell'organizzazione. Al momento il bilancio è di almeno 11 feriti. I talebani escludono ogni responsabilità, colpa dell'Isis?
Keystone / EPA
Attaccata la sede di Save The Children, l'edificio è in fiamme
Un kamikaze si è fatto esplodere all'interno della sede dell'organizzazione. Al momento il bilancio è di almeno 11 feriti. I talebani escludono ogni responsabilità, colpa dell'Isis?

KABUL - Un commando armato ha attaccato oggi la sede della ong Save The Children a Jalalabad City, capoluogo della provincia orientale afghana di Nangarhar, causando un bilancio provvisorio di almeno undici feriti.

Secondo una fonte ufficiale un kamikaze si è fatto esplodere all'ingresso dell'edificio che ospita l'organizzazione, permettendo al commando di penetrare all'interno.

La tv Tolo ha precisato che l'attacco è avvenuto intorno alle 9 locali (le 5,30 in Svizzera) e, citando il portavoce del governo provinciale Attaullah Khoghyani, ha aggiunto che è in corso uno scontro a fuoco fra i militanti e le forze di sicurezza.

Testimoni oculari hanno riferito di scene di panico nella zona e della fuga degli alunni di una scuola privata che si trova vicino alla sede di Save The Children.

Fondata 98 anni fa e basata a Londra, Save The Children è una ong internazionale che promuove i diritti dei bambini portando aiuto ad essi nelle zone più povere dei Paesi in via di sviluppo.

Uccisi tre militanti - Tre dei cinque membri del commando che hanno assaltato oggi la sede di Save The Children a Jalalabad City, nella provincia orientale afghana di Nangarhar, sono stati uccisi dalle forze speciali. Lo ha reso noto via twitter Yousuf Saha, capo ufficio stampa dell'ex-presidente Hamid Karzai.

Secondo questa fonte altri due militanti si sono trincerati nel terzo piano dell'edificio dove è bloccato un numero imprecisato di dipendenti dell'organizzazione.

I talebani si chiamano fuori - I talebani afghani hanno sostenuto oggi di non avere alcuna responsabilità nell'attacco armato. Al riguardo il portavoce Zabihullah Mujahid ha indicato via Twitter: «Attacco odierno nella città di Jalalabad: nulla a che vedere con i mujaheddin dell'Emirato islamico».

Questa smentita, che esclude quindi anche la Rete Haqqani collegata con i talebani, lasca pensare ad una azione dell'Isis.

L'edificio è in fiamme - Oltre tre ore dopo l'inizio dell'attacco da parte di un commando armato, dalla sede di Jalalabad City (Afghanistan orientale) della ong si leva una densa colonna di fumo che lascia presagire un incendio in corso. Lo riferisce la tv Tolo.

Intanto ingenti forze speciali sono giunte sul posto, mentre non vi sono informazioni precise sul numero dei militanti (da due a quattro) che si scontrano con le "teste di cuoio" afghane al secondo piano del palazzo, dopo che il primo è stato liberato.

A distanza dal luogo dell'incidente stazionano ambulanze e automezzi dei vigili del fuoco, nonché decine di parenti e amici delle persone che erano al lavoro al momento dell'attacco.

L'ambasciatore britannico a Kabul, Nicholas Kay, ha definito l'assalto armato «un crimine contro l'umanità».

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