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AUSTRALIAPedofilia: vescovo a processo «mentalmente abile»

06.12.17 - 11:47
Philip Wilson è il più alto prelato cattolico al mondo imputato di aver occultato reati di pedofilia commessi da un sacerdote
Keystone
Pedofilia: vescovo a processo «mentalmente abile»
Philip Wilson è il più alto prelato cattolico al mondo imputato di aver occultato reati di pedofilia commessi da un sacerdote

SYDNEY - È stato dichiarato mentalmente abile a sostenere un processo, ed è comparso oggi per la prima volta davanti a un tribunale di Newcastle a nord di Sydney, l'arcivescovo di Adelaide Philip Wilson, il più alto prelato cattolico al mondo imputato di aver occultato reati di pedofilia commessi da un sacerdote.

Il processo doveva iniziare il 28 novembre, ma i suoi avvocati avevano riferito che l'arcivescovo soffre di Alzheimer e ha difficoltà cognitive. Dopo un rinvio dell'udienza una neuropsicologa incaricata dal tribunale ha riferito di aver individuato alcune aree di deterioramento cognitivo ma che il prelato "nell'insieme è mentalmente abile a sostenere un processo".

In quello che è visto come un banco di prova per la potenziale incriminazione di altri religiosi accusati di non aver rivelato tali crimini di cui erano a conoscenza, Wilson, 67 anni, è passibile di una pena detentiva fino a due anni se condannato per "aver occultato un grave reato perseguibile".

Secondo l'accusa Wilson aveva ricevuto informazioni fra il 2004 e il 2006 che il sacerdote della zona di Newcastle James Fletcher, poi deceduto, aveva abusato sessualmente di un chierichetto di 10 anni nel 1971. Informazioni che avrebbero consentito di perseguire legalmente il sacerdote, ma Wilson non aveva informato la polizia.

Lo scorso giugno la Corte d'appello del New South Wales aveva respinto un terzo tentativo di Wilson di far annullare o di far archiviare il caso. I suoi legali avevano argomentato senza successo che le prove raccolte dalla polizia stabilivano solo che egli aveva ricevuto le informazioni ma non c'erano prove che vi avesse creduto, e quindi non aveva la responsabilità legale di riferirle alla polizia.
 
 

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