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ITALIAProcesso "escort", falsa testimonianza per le ragazze

02.12.17 - 10:02
Hanno negato di avere avuto rapporti con Berlusconi in cambio di denaro. L'ex premier non è coinvolto nell'inchiesta
Keystone
Processo "escort", falsa testimonianza per le ragazze
Hanno negato di avere avuto rapporti con Berlusconi in cambio di denaro. L'ex premier non è coinvolto nell'inchiesta

BARI - La Procura di Bari ha chiuso le indagini sulle presunte false testimonianze di quattro ragazze e dell'ex autista di Gianpaolo Tarantini, Dino Mastromarco, nel processo sulle escort portate fra il 2008 e il 2009 dall'imprenditore barese nelle residenze dell'allora presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi.

Il pm Marco D'Agostino ipotizza il reato di falsa testimonianza per Vanessa Di Meglio, Sonia Carpentone, Roberta Nigro, Barbara Montereale che hanno negato di avere avuto rapporti con Berlusconi in cambio di denaro.

Berlusconi non è coinvolto nell'inchiesta. Tutte le ragazze hanno negato di essersi prostituite e di essere state poi pagate per quelle prestazioni, secondo la Procura mentendo.

Gli accertamenti della magistratura barese si sono svolti incrociando le dichiarazioni rese durante le udienze del processo con quelle rilasciate agli inquirenti dalle stesse ragazze nella fase delle indagini e con il contenuto delle intercettazioni telefoniche, in particolare le conversazioni con Gianpaolo Tarantini.

Sono cinque i capi d'imputazione contestati alle quattro ragazze e a Mastromarco, risalenti alle testimonianze rese durante sei udienze del processo "escort", fra ottobre 2014 e maggio 2015.

Il procedimento ha origine con la sentenza del 13 novembre 2015, attualmente pendente in appello, che condannò quattro imputati per reclutamento della prostituzione: 7 anni e 10 mesi per Gianpaolo Tarantini, un anno e 4 mesi per Sabina Began, 'l'ape regina' dei party berlusconiani; 3 anni e 6 mesi per Massimiliano Verdoscia e 2 anni e 6 mesi per il pr milanese Peter Faraone, entrambi amici di 'Gianpi'.

Nel dispositivo della sentenza i giudici disposero la trasmissione degli atti alla Procura per procedere nei confronti delle ragazze per falsa testimonianza e nei confronti di Berlusconi per intralcio alla giustizia.

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