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ITALIAMafia, 17 arresti a Palermo

10.11.17 - 07:36
Grazie alle intercettazioni e alla rivelazioni di due "pentiti" sono stati individuati assetti e dinamiche del clan di Borgo Vecchio
Keystone
Mafia, 17 arresti a Palermo
Grazie alle intercettazioni e alla rivelazioni di due "pentiti" sono stati individuati assetti e dinamiche del clan di Borgo Vecchio

PALERMO - I carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo stanno eseguendo l'arresto di 17 persone accusate di associazione mafiosa, estorsione, tentato omicidio, rapina, illecita detenzione di armi e munizioni e fittizia intestazione di beni.

L'inchiesta, coordinata dalla Divisione distrettuale antimafia, è la prosecuzione di operazioni condotte nei confronti degli affiliati del mandamento mafioso di Porta Nuova negli ultimi sei anni e ha permesso di "decapitare" il clan di Borgo Vecchio. Grazie alle intercettazioni e alla rivelazioni di due "pentiti" sono stati individuati assetti e dinamiche della cosca.

Dall'indagine è emerso il ruolo di vertice nel clan di Elio Ganci. Nel 2015, certi di essere arrestati dopo la collaborazione con la giustizia di Francesco Chiarello, i fratelli Domenico e Giuseppe Tantillo, allora reggenti della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio, avrebbero ottenuto il consenso dai vertici de mandamento di Porta Nuova per la designazione del loro successore individuato, secondo gli inquirenti, proprio in Ganci. Ganci è stato, scarcerato nel novembre di due anni fa dopo aver scontato una condanna per mafia ed estorsioni .

Il boss, secondo gli inquirenti, si sarebbe servito di Fabio Bonanno, Salvatore D'Amico, Luigi Miceli e Domenico Canfarotta, delegati a curare il sostentamento economico dei familiari dei detenuti, le attività estorsive ed il controllo della piazza di spaccio nel territorio di competenza mafiosa, attività con cui la mafia si finanzia e con cui controlla il territorio.

Nel corso dell'inchiesta sono state sequestrate anche diverse attività commerciali riconducibili a cosa nostra, intestate a prestanomi attraverso le quali il clan riciclava il denaro sporco.
 
 

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