Cerca e trova immobili

STATI UNITINew York, il killer ha agito per l'Isis: trovati appunti e una bandiera

01.11.17 - 08:18
Non è ancora emerso nessun collegamento diretto. Si attende di sentire l'aggressore, ricoverato in ospedale dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico
Keystone
New York, il killer ha agito per l'Isis: trovati appunti e una bandiera
Non è ancora emerso nessun collegamento diretto. Si attende di sentire l'aggressore, ricoverato in ospedale dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico

NEW YORK - Sayfullo Saipov, il killer di New York, ha agito per l'Isis. Alcuni appunti scritti a mano e rinvenuti vicino al furgoncino bianco, affittato da Home Depot in New Jersey, mostrano - secondo indiscrezioni - la sua fedeltà allo stato islamico, di cui aveva anche una bandiera. Nessun collegamento diretto è però per ora emerso: le indagini continuano in attesa di sentire proprio l'aggressore, ricoverato in ospedale dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico.

L'attacco, il peggiore a New York dall'11 settembre, riaccende il dibattito sull'immigrazione negli Stati Uniti, complicando una settimana già difficile per il presidente Donald Trump. Proprio Trump dopo aver mostrato un'iniziale cautela parla di attacco terroristico e annuncia: «Ho ordinato al Dipartimento per la Sicurezza Nazionale un rafforzamento dei controlli già severi su chi entra nel paese».

Saipov non è infatti americano, è dell'Uzbekistan, paese non incluso nel bando agli arrivi dalle nazioni a maggioranza musulmana di Trump. È arrivato negli Stati Uniti nel 2010 ed è munito, riporta Fox, di "carta verde" che gli consente di lavorare nel paese.

Saipov era un autista per Uber: una persona molto amichevole secondo un suo amico. Con la moglie e i due figli abitava in New Jersey, a Paterson, ma quando è stato fermato dalla polizia era in possesso di un documento rilasciato a Tampa, in Florida.

Saipov è l'autore della "strage di Halloween" che ha fatto sprofondare New York di nuovo nella paura. Con un attacco a pochi isolati da World Trade Center, Saipov a bordo di un furgoncino bianco affittato da Home Depot in New Jersey si è scagliato contro la folla che popolava la pista ciclabile, uccidendo otto persone, fra le quali un cittadino belga e cinque argentini.

Alla guida del suo furgoncino Saipov si è prima scontrato con un pulmino di una scuola nelle vicinanze, poi è sceso agitando quelle che sembravano due armi. Un video lo mostra correre per le strade, prima di essere fermato dall'agente Ryan Nash con un colpo di pistola allo stomaco.

Nonostante la paura New York però non si ferma. La consueta parata di Halloween si è svolta per le strade della città alla presenza del sindaco Bill de Blasio e del governatore Andrew Cuomo. Le misure di sicurezza sono imponenti: pur essendosi trattato - secondo le prime indicazioni - di un attacco condotto da un "lupo solitario", le indagini sono ancora in una fase iniziale e la precauzione è d'obbligo.

Alla luce dell'attacco e con la memoria ancora fresca di quanto accaduto a Boston nel 2013, la maratona di New York, in calendario domenica 5 novembre, sarà blindata.

Le indagini procedono veloci: l'obiettivo è accertare se Saipov fosse o meno parte di una rete. Controlli sono scattati nella moschea che frequentava in New Jersey, e che era finita nel mirino della polizia nel 2006 nell'ambito del criticato programma di sorveglianza delle comunità musulmane. Il passato di Saipov non ha finora rivelato sorprese, se non alcune infrazioni stradali.

La comunità islamica: «Islam non è terrore» - Gli attacchi terroristici e la violenza non rappresentano l'Islam. Lo affermano i leader della comunità dopo l'attacco a pochi isolati dal World Trade Center che ha fatto otto morti e più di 10 feriti.

«Le azioni terroristiche a New York contravvengono gli insegnamenti dell'Islam» afferma l'organizzazione True Islam. Le fa eco la comunità islamica Ahmadiyya: «L'Islam non promuove questi atti, ci auguriamo che gli americani musulmani non si trovino a sperimentare reazioni negative».

Aiuti dall'Uzbekistan - In un tweet il presidente uzbeko ha manifestato tutta la sua solidarietà garantendo il supporto nelle indagini. Mirziyoyev: «Un crimine spietato, aiuteremo gli Usa nelle indagini».

Le parole di Doris Leuthard - Doris Leuthard ha così commentato l'attentato di New York: «I miei pensieri sono con le vittime e le loro famiglie. Condanniamo fortemente questo attacco. Dobbiamo continuare a combattere questi atti di violenza dilagante».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE