L'uomo è stato fermato con l'accusa di omicidio e occultamento di cadavere. Avrebbe confessato
ROMA - Il cadavere della donna ritrovato a pezzi nei cassonetti di Roma è di Nicoletta Diotallevi. La 59enne è stata uccisa dal fratello, che l’avrebbe assassinata e fatta apezzi nell’appartamento che dividevano. Il movente dell’uomo sarebbe legate a questioni di denaro.
Maurizio Diotallevi è stato fermato per per omicidio e occultamento di cadavere. Avrebbe confessato durante l'interrogatorio. I due avrebbero avuto problemi economici e litigavano spesso. «Siamo sconvolte - racconta una condomina a Repubblica - erano persone perbene, con dei valori. Non sappiamo cosa può essere accaduto».
A quanto accertato finora, fratello e sorella abitavano insieme in un appartamento nel quartiere Flaminio, a pochi metri di distanza dal cassonetto in cui la polizia ha rinvenuto la testa e il tronco della donna. I due si erano riuniti anni fa dopo la morte della mamma. Sulla porta dell'appartamento sono stati apposti i sigilli da parte delle forze dell'ordine.
L'uomo si trova ancora negli uffici della Questura di Roma. Del caso si occupa la Squadra Mobile.
A far scattare l'allarme, ieri sera, una nomade che ha trovato le gambe della vittima mentre rovistava in un secchione di viale Maresciallo Pilsudsky, ai Parioli.