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ITALIA«Giusto non celebrare i funerali di mio figlio»

07.06.17 - 18:20
Parla la madre del terzo attentatore di Londra, l'italo marocchino Youssef Zaghba
Keystone
«Giusto non celebrare i funerali di mio figlio»
Parla la madre del terzo attentatore di Londra, l'italo marocchino Youssef Zaghba

FAGNANA DI VALSAMOGGIA - Ha sperato fino all’ultimo che suo figlio non fosse coinvolto. Quando ha visto che i primi due attentatori di Londra erano suoi amici, ha pensato che il suo Youssef si fosse nascosto per paura della polizia. Poi, martedì mattina, è arrivata la notizia. Il terzo assalitore di Londra era proprio lui.

Valeria, 68enne della provincia di Bologna da quasi trent’anni convertita all’Islam, da venerdì scorso non aveva più sue notizie. Anche il marito, dal Marocco, aveva chiesto informazioni perché non riusciva più a contattarlo. La donna era molto preoccupata, perché aveva visto irrequietezza nel figlio, ma sperava che a Londra avesse trovato una giusta dimensione.

La madre vede in internet la causa della radicalizzazione del figlio, come ha dichiarato a L’Espresso. «Quando i figli sbagliano i genitori si danno sempre qualche colpa. Ma io ce l’ho messa tutta e penso che lui sia stato logorato all’interno. Abbiamo sempre controllato le amicizie e verificato che non si affidasse a persone sbagliate. Ma aveva Internet ed è da lì che arriva tutto. Né in Italia né in Marocco, dove studiava informatica all’università di Fes, si era mai lasciato trascinare da qualcuno».

Ma nessun dubbio dopo le prime avvisaglie? «In passato, ancora prima che cercasse di prendere quel volo (per la Turchia, ndr.), mi mostrò qualche video sulla Siria. Ma non mi parlò mai di andare a combattere. Per lui la Siria era un luogo dove si poteva vivere secondo un islam puro. Lo raccontava secondo una sua fantasia che gli avevano trasmesso da internet. Gli ho sempre detto che c’erano cose orribili che non gli mostravano. Purtroppo non sono riuscita a fargli cambiare idea».

Valeria è molto lucida: «Capisco e condivido la scelta degli imam che non vogliono celebrare il suo funerale perché è necessario dare un forte segnale politico e un messaggio ai familiari delle vittime e ai non musulmani». Per lei l’Islam non è questo: «Insegnerò il vero Islam, mi impegnerò perché non accada più».

La donna ha anche una seconda figlia, alla quale Youssef voleva imporre una vita rispettosa delle più rigide regole dell’Islam. Anche con il padre le donne della famiglia avevano problemi, era un uomo violento e per questo Valeria se n’era tornata in Italia abbandonando il Marocco.

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