Alle Iene lo sfogo dell'ex conduttrice di "Parliamone sabato", chiuso dopo lo scandalo-fidanzata dell'Est: «Abbiamo visto in televisione qualsiasi cosa. Era un gioco, è scoppiata la bomba»
ROMA - La polemica feroce sul web, le scuse ufficiali della Rai, la chiusura immediata del programma. E, adesso, la sua conduttrice in lacrime, a prendere distanze dall'immagine di se stessa come erroneamente dipinta dall'opinione pubblica. «Non sono quel mostro», si è sfogata piangendo Paola Perego, fino all'altro giorno responsabile dall'inserto "Parliamone sabato" a "La vita in diretta".
Poi un servizio con "I motivi per scegliere una fidanzata dell'Est": sei, sessisti e aspramente criticati dal pubblico, che ha messo palesemente in discussione il servizio pubblico televisivo. Fino a ottenere la testa di chi che, oggi, si dichiara un mero capro espiatorio.
«Sto male, non sono sessista, mi hanno messo in mezzo», ha detto la Perego intervistata dalle Iene, sottolineando come in passato in televisione si sia visto di tutto di più, senza arrivare a queste conseguenze. «C'è gente che ha bestemmiato, hanno intervistato il figlio di Totò Riina facendogli l'altarino», ha ricordato, precisando poi che «era un gioco, è scoppiata la bomba, ma la bomba non c'è».
«Ho 8mila miliardi di difetti - ha concluso - ma non sono quella persona descritta dai giornali».