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SIRIAAleppo, i governativi controllano tutta la città vecchia

07.12.16 - 09:05
Non si ferma l'avanzata nella città siriana
Aleppo, i governativi controllano tutta la città vecchia
Non si ferma l'avanzata nella città siriana

ALEPPO - La città vecchia di Aleppo, con la sua cittadella fortezza, patrimonio dell'umanità e simbolo della ferocia della guerra, è stata riconquistata oggi dalle forze governative siriane.

Queste hanno ripreso il controllo di circa l'80% per cento dei quartieri orientali, fino a pochi giorni fa in mano ai miliziani anti-regime.

La Casa Bianca ha oggi accusato la Russia e il governo siriano di ostacolare l'arrivo degli aiuti umanitari, di continuare a colpire strutture civili e sanitarie e di usare barili bomba e armi chimiche.

Dalla guerra in Siria è però giunta anche la notizia di un nuovo attacco israeliano in pochi giorni contro obiettivi dell'esercito governativo siriano e, forse, dei miliziani sciiti libanesi e filo-iraniani Hezbollah. Il governo siriano ha denunciato il bombardamento israeliano "con missili terra-terra compiuto dai territori occupati" del Golan contro l'aeroporto militare di Mezze, alla periferia della capitale siriana.

L'attacco ha appiccato un incendio ma non ha causato vittime, si legge nel comunicato dell'agenzia governativa Sana. Nei giorni scorsi, jet israeliani avevano sparato, dallo spazio aereo libanese, missili su una località lungo l'autostrada che collega la capitale al confine libanese, in un distretto dove non è escluso che possano transitare carichi di armi per Hezbollah.

Da Israele non è arrivata conferma dell'attacco odierno, ma il ministro della difesa, Avigdor Lieberman, ha detto: "Stiamo compiendo sforzi soprattutto per mantenere la sicurezza dei nostri cittadini e proteggere la nostra sovranità cercando di prevenire il contrabbando di armi, equipaggiamento militare e armi di distruzione di massa dalla Siria a Hezbollah".

Nella battaglia di Aleppo, i media vicini a Damasco e l'Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus) affermano che i lealisti hanno ripreso il controllo di "tutta la città vecchia" e di aver costretto i miliziani anti-regime in un angolo di appena "dieci chilometri quadrati". Le forze delle opposizioni ammettono di essere in ritirata. Stamani, i leader delle fazioni anti-regime hanno chiesto una "tregua di cinque giorni per consentire l'evacuazione di migliaia di civili in gravi condizioni di salute".

L'offerta era già stata respinta dal ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov. Stamani, il ministero della difesa di Mosca aveva riferito dell'uccisione ad Aleppo ovest di un colonnello russo, Ruslan Galitskiye, morto in seguito alle ferite riportate in un bombardamento di artiglieria dei miliziani.

Secondo l'Onu rimangono ad Aleppo est sotto attacco più di 200mila civili. Nell'area meridionale, dove sono rimasti asserragliati i ribelli, non ci sono ospedali e manca tutto: dalle medicine al cibo, dai sacchi di plastica per seppellire i morti, alla benzina per le ambulanze. E i feriti vengono trasportati su carrette di legno, si legge nell'ultimo rapporto su Aleppo redatto dall'Ufficio Onu per il coordinamento umanitario (Ocha).
 
 

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