Pubblicati i rapporti di polizia, con tanto di foto del materiale oggetto dello scandalo. Si ridimensionano le accuse di pedopornografia e pedofilia
LOS ANGELES - Ha fatto il giro del mondo, in pochissime ore, la notizia del materiale "scandaloso" trovato all'interno dell'abitazione di Michael Jackson. La maggior parte dei media ha parlato di “pedofilia”, di “torture” e materiale osceno custodito all'interno del ranch.
Il sito Radar On Line, nelle scorse ore, ha però pubblicato alcuni rapporti della polizia di Santa Monica, compilati dopo una perquisizione a Neverland (il famoso ranch del cantante), nel 2003 (l'intero documento è disponibile in allegato).
Leggendo il documento, a dirla tutta, questo materiale non appare. Nei rapporti si fa menzione ai libri, alle foto, ai DVD, e a tutto ciò che è stato trovato durante la perquisizione che era seguita alle accuse di molestie mosse da parte di Gavin Arvizo e l’uscita del documentario Living with Michael Jackson, che portarono al processo del 2005.
Sfogliando il documento non mancano foto e video con contenuti sessuali. Ed anche riviste porno. Vi sono pure immagini di torture e legate al mondo sadomaso. E persino fanciulli nudi. Ma sono tutte immagini estrapolate da libri, per lo più opere di artisti, fotografiche, e che non alludono in maniera esplicita al sesso con minori.
Nel documento compare in diverse occasioni la frase «Based on my training, this type of material can be used as part of a ‘grooming’ process by which people (those seeking to molest children) are able to lower the inhibitions of their intended victims and facilitate the molestation of said victims». Che tradotto significa: «Secondo la mia esperienza, questo tipo di materiale può essere usato come parte di un processo di ‘grooming’ con il quale le persone (chi cerca di molestare i bambini) sono in grado di abbassare le inibizioni delle loro possibili vittime e facilitare le molestie nei confronti di queste vittime».
Insomma, questo materiale non è illegale, ma potrebbe essere usato per circuire dei minori. Le prove, insomma, come ha stabilito la Corte Suprema dello Stato della California, evidenziano le possibili intenzioni di Jackson di utilizzare (o di aver utilizzato) il materiale per avvicinare i suoi “giovani ‘amici speciali'”.