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FRANCIAKiller di Parigi: lista con 6 bersagli e frasi shock

14.06.16 - 13:49
Larossi Abballa aveva nel mirino anche due personalità pubbliche. Valls annuncia: «Ci saranno espulsioni»
Killer di Parigi: lista con 6 bersagli e frasi shock
Larossi Abballa aveva nel mirino anche due personalità pubbliche. Valls annuncia: «Ci saranno espulsioni»

PARIGI - Nel computer di Larossi Abballa, lo jihadista che ieri ha ucciso una coppia di poliziotti alla periferia di Parigi in nome del sedicente Stato islamico (Isis), è stata ritrovata una lista di sei bersagli, tra cui due personalità pubbliche: è quanto riferisce I-Télé.

«Attaccate in Francia, andrete in Paradiso» - Nel video di rivendicazione postato ieri sera su Facebook, Larossi Abballa, il killer della coppia di agenti della regione parigina, ha lanciato un appello ai musulmani francesi a compiere altri attacchi in Francia.

«Attaccateli, anche se morite. Così andrete in paradiso", dice l'uomo nel video di circa 12 minuti secondo Rita Katz, la direttrice del Site, il sito di monitoraggio del jihadismo in rete. "Uccideteli - prosegue Abballa - anche se il loro nome è Mohammad o Aisha».

Operazione in corso vicino alla casa di Aballa - Un'operazione dell'antiterrorismo è in corso a Mantes-la-Jolie, nell'hinterland di Parigi, nei pressi della casa del terrorista che ieri sera ha ucciso due funzionari di polizia in nome dell'Isis.

Questa mattina il ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve, ha promesso che lo Stato francese farà in modo che eventuali "complici" di Larossi Aballa "non siano nelle condizioni di nuocere".

Fermato un terzo sospetto - Un terzo individuo è stato fermato nell'ambito dell'inchiesta sull'uccisione di ieri sera, è quanto riferiscono fonti vicine al dossier.

Valls annuncia: «Ci saranno espulsioni» - «Ci saranno espulsioni, certi individui non possono più restare sul territorio nazionale»: lo ha detto il premier francese Manuel Valls.

«La Francia viene attaccata per i suoi valori e la sua democrazia», ha aggiunto il premier. Mentre il responsabile dell'interno, Bernard Cazeneuve, promette che lo Stato farà in modo che eventuali "complici" di Larossi Aballa «non siano nelle condizioni di nuocere».

Critiche agli 007 - Dopo l'uccisione di ieri sera da parte di un jihadista, già condannato a tre anni di reclusione e noto alle autorità francesi, si levano le prime critiche.

«Bisogna interrogarsi sulla debolezza dell'intelligence dispiegata sul nostro territorio e che ha permesso al killer, benché segnalato, di preparare il colpo e realizzarlo senza alcun allarme», scrive su Facebook il leader della sinistra radicale, Jean-Luc Mélenchon.

Per il co-fondatore del Parti de Gauche candidatosi alle presidenziali del 2017 «è tempo di riservare i mezzi di difesa e di polizia ai compiti che sono necessari alla sicurezza collettiva piuttosto che l'assurda repressione del movimento sociale» contro la riforma del lavoro.

Dichiarazioni simili a quelle di Bruno Le Maire, ex ministro della destra (Les Républicains) solitamente distante dalle posizioni di Mélenchon. «Di fronte alla minaccia degli islamici radicali - afferma - è indispensabile rafforzare i mezzi giuridici e tecnici delle nostre forze di polizia e di intelligence per garantire la sorveglianza di tutti gli individui legati alla jihad, soprattutto dopo una condanna per terrorismo».

«Stop al lassismo!», esclama invece su Twitter il numero due del Front National, Florian Philippot. Mentre Marion Maréchal-Le Pen si chiede «quanti morti ci vorranno prima che il governo riconosca la sua assoluta incapacità di proteggere la Francia».

Per Nicolas Dupont-Aignan, leader di Debout la France (DLF), l'attacco di ieri sera è la «conseguenza di una politica miope rispetto ai ripetuti avvertimenti dei servizi di intelligence».

15.47 Il punto nella conferenza stampa - Larossi Abballa, il killer della coppia di poliziotti uccisi ieri sera a 50 km ad ovest di Parigi, ha spiegato alla polizia - che stava per dare l'assalto alla casa in cui si era trincerato - di agire "per rispondere al comunicato dell'emiro" Al Baghdadi.

Lo ha detto il procuratore della Repubblica, François Molins, in una conferenza stampa a Parigi.

In un appello del portavoce al Adnani, diffuso il 21 maggio, l'Isis invitava ad attaccare gli Stati Uniti e l'Europa durante il mese del ramadan, cominciato il 6 giugno.

Ai negoziatori che tentavano di convincerlo ad arrendersi, Larossi Abballa ha detto, fra l'altro, di sapere che la sua vittima era un poliziotto.

Il killer ha pure affermato di essere "musulmano praticante" e di aver "giurato fedeltà tre settimane fa al capo dei credenti dello Stato islamico, l'emiro Al-Baghdadi".

Nell'auto di Larossi Abballa la polizia ha ritrovato un Corano, una gellaba (o djellaba, la tradizionale tunica da uomo) e due libri, "Fede autentica" e "Spiegazione dei fondamenti".

Sul luogo del crimine, ritrovati tre telefoni e tre coltelli, uno dei quali insanguinato.

Il killer ha tra l'altro postato le immagini della sua azione sulla sua pagina Facebook, aperta con il nome di Mohamed Ali.

D'altro canto, secondo quanto riferisce il sito di Le Figaro, che ha avuto accesso al verbale della polizia, il comandante del commissariato dei Mureaux, ucciso stanotte da Abballa, dopo essere stato accoltellato ha cercato di avvertire i vicini di casa del pericolo che stavano correndo. Dopo i primi colpi di coltello ricevuti, l'ufficiale, 42 anni, ha gridato ai vicini del suo palazzo di fuggire e di avvertire i suoi colleghi.

Successivamente, l'aggressore lo ha lasciato morente e si è barricato in casa con la compagna della vittima, Jessica, e il figlio di 3 anni e mezzo, che sarà l'unico superstite dell'attacco.

 

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