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MALESIA / REGNO UNITOHa abusato di oltre 200 bambini, condannato pedofilo 30enne

02.06.16 - 17:57
Richard Huckle, dietro la facciata di volontario di ong, ha compiuto violenze di ogni genere su bambini piccoli e ha condiviso foto e video sul "dark web"
Ha abusato di oltre 200 bambini, condannato pedofilo 30enne
Richard Huckle, dietro la facciata di volontario di ong, ha compiuto violenze di ogni genere su bambini piccoli e ha condiviso foto e video sul "dark web"

LONDRA - Richard Huckle, cittadino britannico di 30 anni, è destinato a passare alla storia come uno dei più infami pedofili dell'era moderna per aver adescato, o letteralmente carpito da istituti e famiglie, decine di vittime innocenti fra Malaysia e Cambogia. Ora deve affrontare una raffica di ergastoli.

Una storia di abusi e violenze atroci, di perversione nascosta quanto irrefrenabile, ma anche di sfruttamento senza scrupoli della povertà del mondo. Una storia che comincia e si chiude in Inghilterra, dove il mostro dalla faccia di ragazzo qualunque è finito alla sbarra.

Una storia che si è però consumata in Asia: soprattutto nei quartieri più miserabili di Kuala Lumpur. È infatti in quei quartieri periferici della capitale malaysiana che Huckle ha imperversato per anni, fra il 2006 e il 2014, fin da quando era soltanto ventenne.

Dietro la facciata di freelance o di volontario - assoldato da ong per attività filantropiche, come pure dal British Council per tenere corsi d'inglese - ha approfittato dell'accesso a orfanotrofi, case, baraccopoli, istituzioni varie per condurre la sua caccia senza soste a creature indifese.

Secondo la polizia australiana, la prima ad aver indagato su di lui sulla base di materiale trovato in internet, nella sua rete sono finiti circa 200 bambini e bambine: i più grandi di 12 anni, i più piccini di sei mesi appena.

Azioni turpi di cui almeno in parte c'è conferma nei documenti: foto e video che egli stesso ha esibito su siti del cosiddetto "dark web", condividendoli con altri pedofili, fra racconti compiaciuti, dettagli raccapriccianti e consigli o indicazioni a potenziali emuli.

Un catalogo di nefandezze confluito nel fascicolo processuale aperto infine in patria contro di lui. Arrestato al suo rientro, direttamente all'aeroporto di Gatwick, è stato rinnegato dai familiari al momento del rilascio su cauzione.

Per mesi l'inchiesta è rimasta coperta dal riserbo. Fino a ieri, quando, Richard Huckle, il "ragazzo tranquillo e un po' solitario" di Ashford, nel Kent, è stato inchiodato dalla corte londinese di Old Bailey ai misfatti compiuti. Misfatti in parte confessati, per 71 episodi di stupro su 23 piccole vittime.

Il verdetto chiamato a definirne la pena è ora in corso, ma si tratta solo di conteggiare il numero degli ergastoli.

Ad Ashford i compagni di scuola di un tempo si mostrano intanto sgomenti in tv dicono di cadere dalle nuvole. Mentre la famiglia rifiuta di rispondere anche ai suoi piatti messaggi di saluto dalla prigione, registrati da una segreteria telefonica. «Non vogliamo parlare di lui, nessuno di noi vuol vedere Richard mai più», lo liquida la sorella.

Fra i particolari più raccapriccianti emersi dalle indagini, un post diffuso su un sito per altri maniaci: «Ho vinto il jackpot, una bambina di 3 anni che mi è devota come un cane. E della quale non sembra importare nulla a nessuno».

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