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CORRISPONDENZE ESTEROBerlino, la città dei mezzi pubblici in giallo

13.03.14 - 07:10
Efficienti, tanti e divertenti: ce n’è per tutti i gusti
Foto Keystone
Berlino, la città dei mezzi pubblici in giallo
Efficienti, tanti e divertenti: ce n’è per tutti i gusti

BERLINO - A Berlino l’utilizzo dei trasporti pubblici è un’attività comune, anzi di più. Che tu abbia pochi mesi o cent’anni, venti neuroni o un Nobel (non per la pace), un conto in banca o un conto aperto con qualcuno, il tuo spostamento quotidiano non può prescindere dai mitici mezzi gialli della capitale tedesca. Democratici e colorati, dunque. Ma ancora meglio, non ci si annoia mai: se prendi il bus sai che volare in Australia per fare surf costituirebbe una spesa superflua viste le frenate ardite e le ripartenze da montagne russe con cui ti deliziano gli autisti dal piede fino. Cerchi l’onda perfetta? Nessun problema, vai sulla scala di un autobus a due piani e prega di uscirne vivo. Non consigliato ad un pubblico con problemi di stomaco e di spirito, insomma. Sul tram invece ti diverti a scommettere sulla nazionalità del prossimo turista che non lo sentirà arrivare pensando che quegli affari oblunghi a forma di rotaia in mezzo all’asfalto sian messi lì per bellezza (non me ne vogliano, ma io punto sempre tutto sui giapponesi). La S-bahn (di superficie) e la U-bahn (metropolitana) offrono forse meno brividi, ma sai che un giro di un quarto d’ora ti basterà per non aver più bisogno di andare a visitare un manicomio, lo zoo e il teatro dell’assurdo. Inoltre il parrucchiere che non ti fa mai il taglio che desideri ti sembrerà all’improvviso il dio del capello, il pigiama multicolor regalato dalla suocera a Natale diventerà il tuo abito da sera preferito e i tatuaggi e i pearsing e i chiodi e le lance che non hai mai osato infliggerti… beh, ringrazierai in ginocchio per la tua saggezza. Esagero? Forse. O forse non troppo.

Ma non dimentichiamoci le attese alle fermate: anche quelle mica scherzano. La madre che rincorre un autobus e che pur di raggiungerlo (senza riuscirci) fa ribaltare il passeggino (occupato) su cumuli di neve, la vecchietta vestita di un gilet azzurro e un cappellino viola-amaranto (come quello della scimmietta di Aladdin) che ti fa l’occhiolino sorridendoti a quattro denti, e il pifferaio senzatetto e senzabagno che mostra senza pudore lo strumento con cui si libera delle troppe birre, non sono invenzioni e, dopo un po’, non ti meravigliano nemmeno più. Così come non ti devi stupire se qualcuno ritiene la luce al neon della fermata talmente buona da consigliare di tinteggiarsi le unghie con lo smalto o di leggersi un romanzo del tutto noncuranti di ciò che accade attorno a sé: in questo modo si passa il tempo e poco importa se si perdono le coincidenze.

La puntualità per i nostri standard è eccellente. Non per i tedeschi però che sbuffano, si agitano, storcono il naso, si irrigidiscono e iniziano a parlare da soli dopo due minuti di ritardo. Per noi invece è inconcepibile non solo che spesso arrivino in anticipo, ma soprattutto che non si fermino ad aspettare chi volesse per sbaglio prenderli all’ora esatta: per una volta forse la ragione non sta tutta dalla loro.

 

Sull’efficienza comunque non c’è niente da dire: ovunque ti trovi sai che entro una quindicina di minuti arriverà il mezzo che ti riporterà in carreggiata. A patto, questo è ovvio, di sapere da che parte della strada o del binario prenderlo: se sbagli rischi di ritrovarti in un altro stato. Però, diciamocela tutta, 15 linee della S-Bahn (330 km per un totale di 166 stazioni) e 10 della U-Bahn (150 km per 173 stazioni) sono a prova di fesso. Anche perché funzionano con una regolarità impressionante, per giunta tutta la notte nel weekend e con un’unica pausa (forse per le pulizie) tra l’una e le quattro di mattina durante la settimana. E se proprio non ci dovesse essere un vagone niente paura, ecco correrti in soccorso una cinquantina di linee tra autobus notturni e tranvai.

Qualcuno, è inevitabile, a questo punto si chiederà: d’accordo, ma se finisci al lago (per esempio di Wannsee) che fai? Ti attacchi al tram? Nossignore, prendi uno dei cinque battelli (d’inverno solo tre, che fregatura) gentilmente messi a disposizione per non farti mancare davvero nulla. In poche parole se aggiungono una linea aerea pubblica fanno l’en plein.

Tutto ciò ha giustamente un costo: 2.60 euro per 120 minuti, 28.80 alla settimana, 78 al mese o 722 euro annui per le due zone centrali (enormi) non sono pochi, ma tutto sommato Berlino è una metropoli da quasi tre milioni e mezzo di abitanti e, come abbiamo visto, vale assolutamente il prezzo del biglietto.

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