Nella petizione, lanciata sul web, si tiene a sottolineare che i cittadini "non sono la banca dei propri eletti: paghiamo le tasse per la comunità, non per soddisfare i loro capricci lussuosi o quelli dei loro cari". E ancora: "Visto che la Fondazione Carla Bruni agisce per aiutare le persone vulnerabili, le chiediamo di restituire questi soldi facendo un dono di 410.000 euro ad associazioni caritative che operano per i più sfortunati".
Il testo della petizione, che per il momento ha raggiunto 48.922 firme e che impazza sui social network di Francia, cita un rapporto della Corte dei conti sulle spese dell'Eliseo, secondo cui il sito web di Carla Bruni è costato 330.000 euro nel 2011 e 80.000 euro nel 2012, "interamente a carico dello Stato e dunque dei contribuenti".
Ma la Fondazione legata a Carla Bruni non ci sta e in un comunicato tiene a precisare che i contenuti del sito (ma non il suo sviluppo) non hanno ricevuto contributi pubblici. "Tutti i contenuti visibili su questo sito sono stati integralmente finanziati dalla Fondazione. Non sono stati in alcun modo finanziati dallo Stato o da qualsiasi altra entità esterna alla Fondazione, e questo dai tempi della creazione del sito".