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VATICANOBergoglio, argentino con sangue italiano

13.03.13 - 21:03
L’arcivescovo di Buenos Aires è noto per uno stile di vita segnato dall'austerità e la semplicità
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Bergoglio, argentino con sangue italiano
L’arcivescovo di Buenos Aires è noto per uno stile di vita segnato dall'austerità e la semplicità

CITTA’ DEL VATICANO - Gesuita, arcivescovo di Buenos Aires, nato nella capitale argentina il 17 dicembre 1936, Jorge Mario Bergoglio è di origine italiana ed è noto per uno stile di vita segnato dall'austerità e la semplicità.

Nel Conclave del 2005 fu il grande antagonista di Joseph Ratzinger.

Ha sempre abitato in una piccola stanza dall'aspetto monacale nella sede dell'arcivescovato. Nella sua città, la megalopoli Buenos Aires, ha l'abitudine di girare in autobus e in metropolitana.

Laureato in filosofia e teologia nel collegio massimo 'San José' di San Miguel, il 13 dicembre 1969 è stato ordinato sacerdote. Nel 1973 è stato eletto Provinciale dell'Argentina, incarico che ha esercitato per sei anni. In seguito ha conseguito il dottorato in Germania.

Il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo nomina vescovo titolare di Auca e ausiliare di Buenos Aires. Il 3 giugno 1997 è stato nominato arcivescovo coadiutore di Buenos Aires e il 28 febbraio 1998 arcivescovo di Buenos Aires per successione, alla morte del cardinale Antonio Quarracino.

È stato ordinario per i fedeli di rito orientale residenti in Argentina che non possono contare su un ordinario del loro rito. Da Giovanni Paolo II è stato nominato cardinale nel concistoro del 21 febbraio 2001, del Titolo di San Roberto Bellarmino.

È membro delle Congregazioni per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, per il Clero, per gli Istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica; del Pontificio consiglio per la Famiglia; della Pontificia Commissione per l'America Latina; del Consiglio ordinario della Segreteria generale del Sinodo dei vescovi.

I vescovi svizzeri hanno accolto "con viva gioia" la notizia dell'elezione di Papa Francesco. "Di cuore auguriamo saggezza e forza al Papa Francesco. Preghiamo perché trovi presso i collaboratori sostegno e consiglio", scrive la Conferenza dei vescovi svizzeri in comunicato diramato in serata.

In queste ultime settimane, dopo la rinuncia di Papa Benedetto XVI, si avvertiva tangibilmente quanto la Chiesa cattolica stia attraversando un periodo movimentato. "La Chiesa si trova confrontata a grandi sfide. Il nuovo vescovo di Roma si vede quindi attribuito un ministero estremamente arduo. Gli occorrerà il dono della percezione e lettura dei segni dei tempi, un'acuta sensibilità per le legittime diversità delle Chiese particolari e il carisma di farle fruttificare nell'unità della Chiesa", affermano i vescovi.

Da parte nostra, in qualità di vescovi, assicuriamo di vegliare sulle responsabilità che ci incombono per la Chiesa universale e per le Chiese locali, cercando una valida cooperazione con il Papa ed in unità con il collegio episcopale, prosegue la nota.

I vescovi svizzeri "sono felici che la comunione con i cristiani dell'emisfero sud trovi concretezza in questa elezione". Provenendo dall'America latina, il nuovo Papa illustra visibilmente come la Chiesa sugli altri continenti stia assumendo un valore crescente e quanto intensamente stia mutando l'aspetto della Chiesa universale.

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