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BRASILECrisi in Venezuela, 460 al giorno scappano in Brasile

21.08.18 - 17:23
Sono i numeri offerti dalla polizia federale. Situazione tesa a Pacaraima
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Crisi in Venezuela, 460 al giorno scappano in Brasile
Sono i numeri offerti dalla polizia federale. Situazione tesa a Pacaraima

SAN PAOLO - Secondo dati della polizia federale brasiliana, circa 460 venezuelani entrano in Brasile ogni giorno, fuggendo dalla grave crisi economica e sociale nel loro paese.

La situazione è particolarmente tesa a Pacaraima, sulla frontiera stessa, dove durante lo scorso weekend residenti brasiliani hanno preso d'assalto una tendopoli di migranti, dopo che un commerciante locale ha denunciato di essere stato derubato e malmenato da un gruppo di venezuelani.

Ieri notte, una trentina di veicoli ha attraversato la cittadina in una improvvisata "carovana della pace", per cercare di calmare gli animi, ma i media locali continuano a informare di denunce, accuse ed espressioni xenofobe che si diffondono rapidamente attraverso i social.

La stessa governatrice di Roraima, Suely Campos, ha dichiarato che «se mi devo occupare di questi venezuelani, i nostri cittadini brasiliani stanno rimanendo indietro», il che a sua volta ha portato ad accuse di strumentalizzazione politica della crisi, giacché Campos è candidata alla rielezione nelle elezioni dell'ottobre prossimo.

La situazione resta dunque confusa a Roraima, nell'estremo settentrionale del Brasile. Un ministro del governo federale ha ammesso oggi che resta possibile una chiusura della frontiera con il Venezuela, smentendo precedenti dichiarazioni dell'esecutivo, mentre sul terreno si registrano iniziative favorevoli ma anche contrarie ai migranti.

Carlos Marun, ministro della segreteria del governo di Michel Temer, ha detto ai media che l'ipotesi di una chiusura della frontiera a Roraima «non è esclusa», anche se ha ammesso che questo «comporterebbe grandi difficoltà». Ieri il responsabile del gabinetto di Sicurezza Istituzionale, Sergio Etchegoyen, aveva invece definito «inconcepibile e illegale» la misura, che il governo di Roraima ha richiesto formalmente al Supremo Tribunale Federale .

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