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Il regista protesta contro la condanna a 20 anni inflittagli in Russia e chiede la liberazione di tutti i «prigionieri politici ucraini»
MOSCA - Definisce le sue condizioni «pre-critiche» il regista ucraino Oleg Sentsov, in sciopero della fame da 93 giorni per protestare contro la condanna a 20 anni inflittagli in Russia e chiedere la liberazione di tutti i «prigionieri politici ucraini». È quanto riferisce l'attivista per la difesa dei diritti umani Zoia Svetova, che ha fatto visita al regista nel carcere di massima sicurezza 'Orso Bianco' di Labytnangi, nell'estremo nord della Russia. Sentsov - fa sapere Svetova - si trova ora in un reparto per quattro persone della clinica del carcere, dove i medici gli somministrano alcuni nutrienti tramite flebo.
Ai media russi, l'attivista ha raccontato che "i dottori della colonia, di cui Sentsov si fida, fanno quello che possono ma non fanno previsioni. L'avvocato - spiega Svetova - ha detto che gli fanno le flebo e gli somministrano liquidi nutrienti che lui accetta, ma - conclude - è una situazione che non gli può salvare la vita".
