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STATI UNITIArrestata per essere entrata negli States durante una corsa: «Quel confine è una trappola»

25.06.18 - 10:06
Era capitato a fine maggio a una 19enne francese che ha poi passato due settimane in carcere: «Quando ho capito che le guardie facevano sul serio ho iniziato a piangere»
Arrestata per essere entrata negli States durante una corsa: «Quel confine è una trappola»
Era capitato a fine maggio a una 19enne francese che ha poi passato due settimane in carcere: «Quando ho capito che le guardie facevano sul serio ho iniziato a piangere»

VICTORIA - Si trovava nella Columbia Britannica per fare visita a sua madre quando, durante una corsetta sulla spiaggia, è finita ammanettata dalle guardie di confine americane. Quel 21 maggio, per la 19enne Cedella Roman è iniziata una terribile disavventura durata due settimane.

La ragazza, ignara, aveva varcato il confine sul mare fra Canada e Stati Uniti e - colpita dal paesaggio - si era fermata a scattare una fotografia con il suo cellulare. In quel momento gli agenti l'hanno vista e l'hanno fermata: «Mi hanno detto che avevo attraversato la frontiera illegalmente», ha raccontato la giovane alla Cbc, «io gli ho spiegato che non l'avevo fatto apposta, e che non capivo che cosa stesse succedendo».

Il confine fra White Rock (British Columbia) e Blaine (Washington) è praticamente invisibile: «Non ci sono cartelli che indicano la presenza di un confine», ha spiegato lei, «io non avevo la carta d'identità con me, stavo correndo... Lì ho cominciato a capire che la faccenda stava diventando seria e mi sono messa a piangere».

Malgrado la consegna quasi immediata dei documenti necessari da parte di sua madre, la ragazza è stata trasferita 200 km più a sud, a Tacoma (Washington), in un centro di detenzione: «Mi hanno spogliata, perquisita, mi hanno fatto mettere la divisa arancione... è stato orribile», ricorda Cedella, che ha poi passato un totale di due settimane in carcere.

La ragazza è poi stata liberata al confine con il Canada il 5 giugno, dopo le verifiche di rito della documentazione da parte delle autorità. Sia lei, sia la madre, sono scorate: «È praticamente una trappola, come si fa? Il confine non è segnalato, chiunque può cascarci...», hanno raccontato all'emittente canadese.

Lapidaria la risposta delle autorità Usa: «Sta ai singoli cittadini prestare attenzione alla propria posizione e portare con sé i documenti necessari per la loro identificazione. In caso di sconfinamento la procedura è la medesima sia che la persona lo abbia fatto inavvertitamente oppure volontariamente. In questo senso gli agenti hanno agito secondo protocollo».

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