SVEZIAIl promotore della Swexit: «Non siamo nazisti»

STOCCOLMA - «Il nostro obiettivo è uscire dall'Ue con una Swexit nel più breve tempo possibile. Saranno gli svedesi a decidere, con un referendum. Oggi la Svezia contribuisce all'Unione con un enorme flusso di denaro - siamo i secondi contribuenti - e riceve pochissimo. Nel frattempo, aspettando la Swexit, lavoreremo per riformare la Ue in modo che il potere venga restituito ai singoli Stati».

Lo afferma, in un'intervista alla Stampa, Mattias Karlsson, capogruppo in Parlamento del partito nazionalista Sverigedemokraterna, i Democratici Svedesi, che occupa 42 dei 349 seggi del Parlamento svedese e ha 2 rappresentanti all'Europarlamento.

«Non siamo nazisti. Siamo conservatori sociali. Crediamo nei valori sociali e cerchiamo di proteggerli, per esempio dall'immigrazione», dice Karlsson. «Se populismo significa stare vicino alle persone e capirne i bisogni, allora siamo populisti. Abbiamo una forte ideologia basata su due capisaldi: uno Stato sociale con una solida sicurezza nazionale».

Quanto all'appartenenza alla destra, «destra e sinistra non hanno più cittadinanza in Europa. I partiti tradizionali sono finiti. Ora parliamo di sovranisti e globalisti».

Sui migranti, «siamo antirazzisti, ma l'immigrazione sta creando problemi. Una politica degli asili così aperta deve essere fermata, così come deve aumentare la sicurezza interna, come i fondi destinati alla polizia», dichiara Karlsson. «È una questione di identità culturale e sovranità. La multiculturalità non sta funzionando, serve assimilazione».

In tema di famiglia, «abbiamo visto che tutto sommato anche le famiglie omosessuali se la cavano bene. E anche sul tema della adozioni, stiamo aprendo una porta», spiega il politico.

Guardando all'Italia, «la coalizione M5S-Lega è il risultato migliore. Spero siano pragmatici e superino le differenze per governare. Noi e i Cinque Stelle siamo nello stesso gruppo parlamentare, l' Efdd, in Europa», conclude Karlsson.