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BRASILEI camionisti mettono in ginocchio il Paese

27.05.18 - 20:59
Lo sciopero è giunto oggi al settimo giorno
I camionisti mettono in ginocchio il Paese
Lo sciopero è giunto oggi al settimo giorno

BRASILIA - Lo sciopero dei camionisti brasiliani, arrivato oggi al suo settimo giorno, ha messo in ginocchio il gigante sudamericano, chiudendo il rubinetto del combustibile alla nona economia più grande del mondo e mettendo in seri problemi il presidente Michel Temer, che già sconta livelli record di impopolarità.

Malgrado il governo moltiplichi le riunioni di crisi e gli annunci di sblocco delle principali arterie - nello stato di San Paolo, informano, in 24 ore i blocchi stradali si sono ridotti del 77,7%- le autorità sono in stato d'emergenza e allertano che ben presto non potranno garantire i servizi minimi essenziali.

Il sindaco di San Paolo, capitale economica e città più importante del Brasile, ha detto che i mezzi hanno funzionato al 100% del loro normale traffico domenicale e lunedì garantiranno circa il 60% del servizio. Ma da martedì la situazione si annuncia critica.

Il Rodoanel, il raccordo della megalopoli, è stato sgomberato dai posti di blocco dei camionisti intorno alle 17, ma nessuno osa prevedere una data certa per la normalizzazione degli approvvigionamenti.

A Rio de Janeiro oggi circolava solo il 13% degli autobus previsti per una domenica qualunque e le università pubbliche della città hanno sospeso le lezioni di domani.

L'emergenza si estende in tutto il Brasile: nello stato di Minas Gerais (Sudest), dove i camionisti mantengono 57 posti di blocco, i servizi di trasporto urbano sono ridotti al minimo e scuole chiuse. Anche più a sud, a Porto Alegre - capitale dello stato di Rio Grande do Sul- oggi non ci sono stati autobus, anche qui le scuole rimarranno chiuse, mentre i camionisti continuano a tenere bloccata la raffineria di Canoas, che rifornisce di carburante tutto lo stato.

Undici aeroporti continuano a registrare problemi di stock di carburante, anche se oggi solo 18 voli interni sono stati cancellati, su un totale di 246. Catene di supermercati avvertono che presto non disporranno di prodotti freschi, e appaiono le prime foto di fruttivendoli senza frutta da vendere a Santos, il più grande porto commerciale dell'America Latina.

Dal governo si diffondono immagini di Temer che partecipa a riunioni di alto livello per risolvere la crisi, ma da giorni niente sembra funzionare: né la tregua di 15 giorni annunciata giovedì, né l'invio dell'esercito annunciato venerdì, né le concessioni sui pedaggi e gli sconti fiscali sul prezzo del combustibile annunciati sabato.

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