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Avrebbero organizzato una 'confraternita' di abusatori, denuncia un reportage del programma televisivo T13
SANTIAGO DEL CILE - Il vescovo cileno Alejandro Goic ha sospeso 12 sacerdoti della diocesi di Rancagua, nel centro del Paese, in seguito alla pubblicazione di un reportage tv del programma T13 che ha denunciato un caso di abusi sessuali dei preti, organizzati in una 'confraternita' di abusatori. Lo riporta il sito locale El Mostrador.
Il provvedimento sarebbe di carattere temporaneo, "mentre viene analizzato ciascun caso" che riguarda i religiosi. Elisa Fernandez, ex coordinatrice della pastorale giovanile di Rancagua, ha riferito che nella diocesi esisterebbe un'organizzazione chiamata "La Familia", guidata da qualcuno che si fa chiamare "la nonna" e nella quale è presente il parroco di Paredones, Luis Rubio, che avrebbe inviato immagini seminude a un minore.
Il nuovo scandalo ricorda un caso che si è verificato nel 2016 nella pastorale giovanile Revive, presso la parrocchia di San José Obrero di Rancagua. Anche quest'ultima vicenda era stata rivelata in un reportage televisivo. Una delle vittime di questo caso, Fernando Brierley, ha denunciato per questo nuovo scandalo che nella diocesi "ci sono meccanismi che consentono l'abuso di bambini", e che la stessa realtà ecclesiastica locale "nasconde" queste azioni".
Il nuovo caso ha compromesso lo stesso monsignor Goic, tra i più autorevoli vescovi cileni, da poco tornato dal viaggio in Vaticano in cui tutto l'episcopato del paese sudamericano ha rassegnato le sue dimissioni al Pontefice.
Attraverso un comunicato, il vescovo ha chiesto "perdono per il modo in cui mi sono comportato in questo caso", riconoscendo che aveva ricevuto la denuncia e che aveva "agito senza l'adeguata agilità nell'inchiesta su Luis Rubio" e altri sacerdoti. "Il fatto che Goic abbia ammesso che fosse a conoscenza dei fatti è molto grave", ha detto ancora Brierley.
