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UNIONE EUROPEAL'Ue vara nuove norme per proteggere i "whistleblower"

23.04.18 - 16:13
Per Bruxelles questi informatori sono essenziali: «Senza di loro molti dei recenti scandali non sarebbero venuti alla luce»
Keystone
L'Ue vara nuove norme per proteggere i "whistleblower"
Per Bruxelles questi informatori sono essenziali: «Senza di loro molti dei recenti scandali non sarebbero venuti alla luce»

BRUXELLES - Dal Dieselgate a Luxleaks e i Panama Papers sino a Facebook e Cambridge Analytica, le 'talpe' che a rischio del loro posto di lavoro e a volte della loro vita rivelano gli illeciti saranno d'ora in poi tutelate e protette a livello Ue. Sono le nuove norme a protezione degli informatori, i cosiddetti 'whistleblower', presentate dalla Commissione Ue.

Esse prevedono l'obbligo di instaurare canali di comunicazione per pubblico e privato nonché di risposta alle segnalazioni, la prevenzione delle ritorsioni, ma anche clausole di salvaguardia per garantire che le 'rivelazioni' vengano fatte nell'interesse pubblico.

 «Molti dei recenti scandali non sarebbero mai venuti alla luce se chi aveva accesso ad informazioni privilegiate non avesse avuto il coraggio di parlare, e chi lo ha fatto si è però assunto rischi enormi», ha dichiarato il vicepresidente della Commissione Ue Frans Timmermans, per questo, ha sottolineato la commissaria alla giustizia Vera Jourova, la proposta di direttiva odierna «segnerà un punto di svolta».

Le nuove regole Ue garantiscono in tutti i 28 una protezione per chi denuncia pubblicamente violazioni al diritto dell'Ue in materia di appalti pubblici, servizi finanziari, riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo, sicurezza dei prodotti, sicurezza dei trasporti, tutela ambientale, sicurezza nucleare, sicurezza degli alimenti e dei mangimi e salute e benessere degli animali, salute pubblica, protezione dei consumatori, tutela della vita privata, protezione dei dati e sicurezza delle reti e dei sistemi informativi. La nuova direttiva si applica anche alle violazioni delle norme Ue sulla concorrenza, sulla fiscalità e in particolare all'imposta sulle società e ai danni causati agli interessi finanziari dell'Ue.

Nella pratica, le nuove regole si applicheranno a tutte le imprese con più di 50 dipendenti o con un fatturato annuo superiore ai 10 milioni di euro, e a tutte le amministrazioni statali e regionali e a tutti i comuni con più di 10mila abitanti.
 
 

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