Cerca e trova immobili

STATI UNITIMigrazioni preistoriche ricostruite con il Dna

21.02.18 - 19:24
Le ricerche sono state condotte da un gruppo di oltre 100 archeologi e genetisti
Keystone
Migrazioni preistoriche ricostruite con il Dna
Le ricerche sono state condotte da un gruppo di oltre 100 archeologi e genetisti

I dati genetici di 1336 antichi individui, trovati da paleontologi e archeologi in 136 siti, sono stati incrociati tra loro dando vita alla più grande banca dati del DNA "d'epoca". Il risultato, descritto sulla rivista Nature, ha permesso di ricostruire la storia più precisa di sempre di due grandi migrazioni avvenute in Europa nell'Età della Pietra, e in quella del Bronzo e del Rame.

Le ricerche sono state condotte da un gruppo di oltre 100 archeologi e genetisti guidati da David Reich, dell'università di Harvard. Il dato che emerge è che quasi nessuna delle popolazioni europee attuali discende direttamente da quelle che nel passato vivevano nella stessa area.

Gli uomini si sono sempre spostati e mescolati tra loro. Lo si è capito dalla storia di due migrazioni. La prima è quella della cosiddetta cultura del vaso campaniforme o Bell Beaker culture, che dalla penisola Iberica circa 4700 anni fa si diffuse in tutta Europa, in Olanda e Germania fino a Sicilia e Polonia. Una colonizzazione che non avvenne inizialmente con le migrazioni, ma con la trasmissione di un modello culturale incentrato sulle virtù virili e l'essere guerriero. Lo dimostra il fatto che i geni della popolazione iberica sono rimasti diversi da quelli degli abitanti dell'Europa centrale che avevano adottato tale cultura.

Le cose cambiarono quando dall'Olanda e Germania questa cultura arrivò in Britannia, soppiantando quasi completamente gli abitanti dell'isola (che avevano costruito Stonehenge), e introducendo nel patrimonio genetico la pelle più pallida, gli occhi chiari e i geni per la digestione del lattosio.

La seconda scoperta riguarda la diffusione dell'agricoltura nell'Europa meridionale con le genti migrate dall'Anatolia, che si erano stabilite nell'area sudorientale a metà del settimo millennio a.C. L'Europa sudorientale è stata il punto di contatto tra le popolazioni provenienti da oriente e occidente prima e dopo l'avvento dell'agricoltura, e le molte interazioni tra gli indigeni e i migranti hanno contribuito a diffondere in tutta Europa il DNA delle popolazioni delle steppe asiatiche.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE