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ITALIASuicidi, aumento del 10% in Usa dopo quello di Robin Williams

08.02.18 - 15:44
È quanto viene sostenuto in una ricerca della Mailman School of Public Health della Columbia University
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Suicidi, aumento del 10% in Usa dopo quello di Robin Williams
È quanto viene sostenuto in una ricerca della Mailman School of Public Health della Columbia University

ROMA - Lo si potrebbe definire "l'effetto Robin Williams", se di effetto si può parlare. Che il suicidio del noto attore abbia creato un precedente in grado di influenzare scelte così profonde come il togliersi la vita è da dimostrare. Fatto sta che nei 5 mesi successivi alla sua morte, avvenuta nel 2014, è stato riscontrato un aumento del 10% dei suicidi negli Stati Uniti. A evidenziarlo è una ricerca pubblicata su PLOS ONE.

I ricercatori della Mailman School of Public Health della Columbia University hanno analizzato i tassi di suicidio mensili negli Stati Uniti dai Centers for Disease Control dal gennaio 1999 al dicembre 2015 per sesso, età e metodo. Rispetto ai 16.449 suicidi attesi da agosto a dicembre 2014, ovvero i mesi successivi alla morte di Williams, ne sono stati riportati 18.690. L'aumento maggiore è stato fra gli uomini di età compresa tra 30 e 44 anni. Inoltre ad aumentare è la metodologia scelta proprio dal protagonista del film Carpe Diem, ovvero il soffocamento, che segna una crescita del 32% dal 2014, rispetto a un aumento del 3% per tutti i suicidi con altri metodi. «Anche se non possiamo determinare con certezza che queste morti siano attribuibili a quella di Robin Williams, abbiamo riscontrato sia un rapido aumento dei suicidi nell'agosto 2014, che specificamente quelli per asfissia", ha osservato David S. Fink, autore principale. La sua scomparsa, aggiunge, "potrebbe aver fornito lo stimolo necessario ai segmenti ad alto rischio della popolazione, per passare dal pensiero ai fatti».

Gli effetti dei suicidi delle celebrità hanno portato l'Organizzazione Mondiale della Sanità a stabilire linee guida sui media per riferire della morte di una celebrità di alto profilo, che consigliano, ad esempio, di non scendere nei dettagli. Non sempre però sono rispettate. Da approfondire, concludono i ricercatori, è anche il nuovo ruolo svolto dai social.

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