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Pavoni, ricci e serpenti sugli aerei: le compagnie corrono ai ripari

STATI UNITIPavoni, ricci e serpenti sugli aerei: le compagnie corrono ai ripari

06.02.18 - 12:10
Gli "animali di supporto emotivo" sono troppi, sempre più stravaganti e sempre meno gestibili: «Gli incidenti aumentano»
@TheJetSetTV
Pavoni, ricci e serpenti sugli aerei: le compagnie corrono ai ripari
Gli "animali di supporto emotivo" sono troppi, sempre più stravaganti e sempre meno gestibili: «Gli incidenti aumentano»

NEWARK - È sempre più popolare, fra chi ha paura di volare, l’abitudine di portare a bordo con sé un “animale di supporto emotivo”, ovvero un amico peloso o pennuto che distragga dall’ansia di trovarsi a 10mila metri di quota.

Ai proprietari di questi insoliti accompagnatori e alle compagnie aeree, però, la situazione sembra essere sfuggita un po’ di mano. Il numero di richieste di trasportare un animale di supporto emotivo cresce infatti sempre di più e le specie prescelte dai passeggeri diventano sempre più variegate (e sempre meno gestibili).

Settimana scorsa, per esempio, il personale di United Airlines è stato costretto a negare l’imbarco a un passeggero che voleva salire a bordo con un pavone da compagnia all’aeroporto di Newark, nei pressi di New York (guarda il video).

La compagnia spiega di aver conosciuto un’impennata del 75% delle richieste di portare a bordo animali di supporto emotivo (76mila in un anno). Questa ha determinato «un significativo aumento degli incidenti a bordo che coinvolgono questi animali», spiega una portavoce alla BBC.

United ha deciso di correre ai ripari stilando una lista di animali non ammessi. Essa comprende ricci, furetti, insetti, roditori, serpenti, ragni, rettili e uccelli “non domestici”. Inoltre - oltre all'obbligo di annunciarsi con 48 ore di anticipo e la necessità di presentare una lettera del proprio psicoterapeuta, già presenti - i passeggeri dovranno fornire una prova del fatto che l'animale è «addestrato a comportarsi come si deve in un luogo pubblico».

Delta riscontra dal canto suo un aumento dell’84% degli incidenti legati ad accompagnatori animali. La compagnia americana si è vista chiedere di imbarcare tacchini, opossum e serpenti e gli assistenti di volo hanno avuto il loro bel da fare con morsi e maleodoranti bisognini. In un comunicato, i responsabili fanno sapere che aumenteranno gli sforzi per «proteggere» i passeggeri.

Per quanto riguarda Virgin Atlantic, la compagnia di Richard Branson ammette solo cani. British Airways, infine, non accetta del tutto gli animali di supporto emotivo.

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COMMENTI
 

Trasp 6 anni fa su tio
Bravi, questo è VERO AMORE DEGLI ANIMALI; toglierli dal loro habitat naturale e rinchiuderli in gabbie e quant'altro. Non potrebbero trasferirsi questi "proprietari" nel habitat naturale di questi animali che farebbero stare meglio noi e anche gli animali?

Equalizer 6 anni fa su tio
Manca ancora lo Steve Buscemi di turno che torna dallo Wyoming con l'orso bruno.
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