Cerca e trova immobili

ITALIARimini, parla la poliziotta che ha fermato il branco

04.09.17 - 13:27
Francesca Capaldo: «Carichi d'odio durante la violenza, ma mansueti con gli investigatori»
Keystone
Rimini, parla la poliziotta che ha fermato il branco
Francesca Capaldo: «Carichi d'odio durante la violenza, ma mansueti con gli investigatori»

RIMINI - L’immagine della poliziotta Francesca Capaldo che, insieme a due colleghe, scorta fuori dalla questura il presunto “capo branco” degli stupratori di Rimini ha fatto il giro della rete e dei telegiornali italiani. È il simbolo di un cerchio che si chiude, della violenza contro le donne fermata dalle donne.

Sentita dal corriere.it, la protagonista di quello scatto parla della violenza degli stupratori e di come abbia stupito persino lei, che lavora a capo della sezione violenza di genere del Servizio centrale operativo. «Il racconto delle due donne, le lesioni che hanno inferto loro, dimostrano che sono riusciti a tirare fuori una forza brutale», spiega Capaldo. A spingerli ad accanirsi «in maniera bestiale» contro le loro vittime, in una maniera che di solito si vede solo in famiglia, «quando c’è un rancore pregresso», potrebbe essere stato «il fatto di muoversi in branco», valuta l’investigatrice. «Hanno tirato fuori una carica d’odio enorme», aggiunge.

I quattro fermati hanno tuttavia presentato un volto completamente diverso agli investigatori: «Quando li abbiamo interrogati si sono mostrati mansueti», spiega al portale italiano la poliziotta. Sul fatto che il presunto capo della banda, Guerlin Butungu, neghi lo stupro, Capaldo risponde: «Andiamo avanti fino a che tutti i tasselli del quadro non andranno a posto. E posso dire che molti sono già a posto».

I fermati sono il 20enne cittadino congolese Butungu e tre minorenni, due fratelli marocchini di 15 e 17 anni e un 16enne cittadino nigeriano. Fra il 25 e il 26 agosto scorsi i quattro avrebbero violentato una turista polacca 26enne aggredita insieme al compagno e una prostituta trans peruviana.

Accuse di violenza di gruppo e rapina aggravata - Rapina aggravata, violenza sessuale di gruppo, lesioni aggravate sono le accuse formalizzate oggi dalla Procura di Rimini (I) nei confronti dei quattro ragazzi, tre minorenni un maggiorenne, arrestati per il doppio stupro di Miramare.

Le pene, teoricamente, potrebbero superare i 20 anni. Il reato più grave è la rapina aggravata come è stato spiegato dai procuratori capi Paolo Giovagnoli e dal sostituto Stefano Celli in un incontro con la stampa. Per il "branco" verrà chiesta anche la carcerazione.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE