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Niels H. è accusato di aver ucciso almeno 90 pazienti. In una lettera alla Welt, però, parla di sé come di una vittima
BERLINO - L’ex infermiere tedesco Niels H. è accusato di aver ucciso almeno 90 suoi pazienti somministrando loro medicamenti che provocavano crisi cardiache. Nel corso di un’inchiesta durata tre anni, gli inquirenti hanno riesumato più di 100 salme per provare le sue responsabilità.
La Welt pubblica ora una lettera ricevuta due anni fa, in cui il 40enne spiega di non essere «un mostro». Dal carcere in cui sta già scontando un ergastolo per la morte di sei delle sue vittime, Niels H. accusava i media di aver aperto una caccia alle streghe nei suoi confronti.
La sua famiglia, scrive, ne è rimasta distrutta, i suoi genitori sono stati minacciati e insultati: «Questo enorme peso è difficilmente compensabile!», sottolinea. «So cosa sono, so chi purtroppo ero e quale colpa incommensurabile porto su di me. Tuttavia, non sono di certo un mostro», aggiunge l’uomo ammettendo di essere «un serial killer», ma omettendo di spiegare perché abbia ucciso così tante persone.
Le sue vittime, sottolinea del resto la Welt, non vengono citate nemmeno una volta nel suo scritto. L’ex infermiere usa infatti 54 volte le parole “io”, “me” e mio”, ma neanche una volta i sostantivi “vittima”, paziente” o “parenti”.
