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STATI UNITIMeno di un migrante su cinque si dirige verso l'Europa

05.07.17 - 12:18
Il nuovo rapporto dell'Unicef analizza le motivazioni delle migrazioni in Africa, che più spesso si fermano lì
Keystone
Il campo profughi di Minawao, in Camerun
Il campo profughi di Minawao, in Camerun
Meno di un migrante su cinque si dirige verso l'Europa
Il nuovo rapporto dell'Unicef analizza le motivazioni delle migrazioni in Africa, che più spesso si fermano lì

NEW YORK - Ogni anno in Africa centrale e occidentale i bambini e gli adolescenti rappresentano oltre la metà delle 12 milioni di persone che migrano; circa il 75% dei migranti resta in Africa subsahariana e meno di 1 su 5 si dirige verso l'Europa.

È quanto emerge dal nuovo rapporto dell'Unicef - "In cerca di Opportunità: Voci di bambini migranti in Africa centrale e occidentale" - che analizza le motivazioni che si celano dietro le migrazioni e gli sfollamenti dei bambini a livello regionale e le possibili conseguenze a lungo termine per la regione.

I migranti irregolari che arrivano in Europa attraverso l'Italia (56'533 migranti nel 2015) rappresentano appena il 2,5% dei flussi migratori verso l'Europa - segnala l'Unicef che continua a chiedere a tutti i Governi, in Africa centrale e occidentale, in Europa e ovunque nel mondo di adottare una "Agenda di Sei punti d'Azione" per proteggere i bambini rifugiati e migranti.

l rapporto dell'UnIicef fornisce quindi una serie di dati che fotografano il fenomeno migrazioni: 11 dei 25 paesi più poveri al mondo si trovano nell'Africa centrale e occidentale e negli ultimi 20 anni ci sono stati 25 grandi conflitti nella regione; si stima che siano inviati in Africa subsahariana dai migranti alle famiglie 33 miliardi di dollari di rimesse; la popolazione africana raddoppierà entro il 2050 ed entro il 2100 si prevede che supererà i 4 miliardi; oggi 100 milioni di persone nella regione vivono in città a meno di un metro al di sopra del livello del mare e l'aumento previsto del livello del mare potrebbe causare sfollamenti forzati di milioni di rifugiati climatici.

«I bambini in Africa centrale e occidentale si stanno muovendo in numeri mai registrati in precedenza. La maggior parte di loro - ha dichiarato Marie-Pierre Poirier, Direttore regionale dell'Unicef - si muove all'interno dell'Africa, non verso l'Europa o altri luoghi. Dobbiamo estendere il dibattito sulle migrazioni per includere anche le vulnerabilità di tutti i bambini migranti e ampliare i sistemi di protezione, in tutte le destinazioni previste».

Il rapporto suggerisce che le migrazioni che coinvolgono bambini e giovani dall'Africa centrale e occidentale probabilmente aumenteranno a causa di una convergenza di fattori: rapida crescita della popolazione, urbanizzazione, sviluppo economico iniquo, conflitti persistenti, amministrazioni deboli, cambiamenti climatici. E ricorda ai responsabili politici di «porre i bambini al centro di ogni risposta alla questione migratoria».

Sono sei i punti d'azione che, secondo l'organizzazione, dovrebbero essere adottati: proteggere i bambini rifugiati e migranti, soprattutto quelli non accompagnati, da sfruttamento e violenza; porre fine alla detenzione dei bambini richiedenti lo status di rifugiato o migranti, introducendo una serie di alternative pratiche; tenere unite le famiglie; consentire ai bambini rifugiati e migranti di studiare e dare loro accesso ai servizi sanitari; intervenire sulle cause che spingono a movimenti di massa di migranti e rifugiati; promuovere misure che combattano xenofobia, discriminazioni e marginalizzazione nei paesi di transito e di destinazione.

Oltre a quest'Agenda l'Unicef ha lanciato una campagna, "#AChildIsAChild", per chiedere un gesto di solidarietà per i bambini rifugiati e migranti sradicati. E l'Unicef Italia promuove la petizione "Per ogni bambino sperduto", rivolta all'Unione Europea, per chiedere la protezione dei diritti e l'accesso ai servizi di base per i minorenni rifugiati e migranti.
 
 

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