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UNIONE EUROPEA35 milioni all'Italia per gestire la crisi. Un codice di condotta per le Ong

04.07.17 - 16:49
Si legge nel Piano d'azione della Commissione Ue per aiutare il Paese, sottoposto ad una forte pressione migratoria
Archivio Keystone
35 milioni all'Italia per gestire la crisi. Un codice di condotta per le Ong
Si legge nel Piano d'azione della Commissione Ue per aiutare il Paese, sottoposto ad una forte pressione migratoria

BRUXELLES - L'Italia dovrebbe preparare, in consultazione con la Commissione, e sulla base di un dialogo con le organizzazioni non governative, un codice di condotta per le ong che effettuano attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale. Si legge nel Piano d'azione della Commissione Ue per alleviare la pressione migratoria sull'Italia.

La Commissione europea che - secondo il Piano d'azione - si impegna a sostenere «l'organizzazione di un Centro di coordinamento per i salvataggi in mare pienamente operativo in Libia», e sollecita gli Stati membri a contribuire maggiormente al Fondo per l'Africa, per completare il contributo da 2,6 miliardi di euro dal budget europeo; accelerare i ricollocamenti dall'Italia; ad andare avanti sulla riforma del regolamento di Dublino; oltre a mobilitare le loro capacità per sostenere i rimpatri dei migranti irregolari dall'Italia.

La Commissione Ue invita inoltre Tunisia e Libia a dichiarare le rispettive aree di ricerca e salvataggio (Sar) e a istituire un centro ufficiale di coordinamento e soccorso marittimo. I due Paesi - indica il Piano d'azione - non hanno mai istituito le loro Sar, che servono a delimitare l'area di mare per cui sono competenti per le operazioni di 'search and rescue'.

35 milioni all'Italia per gestire la crisi - In arrivo da Bruxelles un nuovo esborso da 35 milioni di euro per la gestione della migrazione in Italia. Si legge nel Piano d'azione della Commissione Ue per aiutare il Paese, sottoposto ad una forte pressione migratoria.

All'Italia Bruxelles - nel Piano d'azione - chiede di accelerare sui rimpatri, applicando procedure veloci e avvalendosi dei motivi di inammissibilità.

Si raccomanda inoltre di elaborare un elenco nazionale di paesi di origine sicuri; emettendo decisioni di rimpatrio in contemporanea con quelle sull'asilo, valutando la possibilità di utilizzare restrizioni in materia di residenza, ed evitando di fornire documenti di viaggio ai richiedenti asilo.

Inoltre all'Italia Bruxelles chiede di rispettare gli impegni assunti in materia di ricollocamento, «registrando urgentemente tutti gli eritrei presenti in Italia, centralizzando e standardizzando la procedura, consentendo il trasferimento dei minori non accompagnati», precisa ancora il Piano d'azione presentato dalla Commissione Ue. Inoltre si sollecita a «dare prova di maggiore flessibilità nei controlli di sicurezza organizzati a livello bilaterale con altri Stati membri».

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