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IRAQIl centro di Mosul non è più in mano all'Isis

18.06.17 - 18:23
Nella capitale del Califfato si combatte ancora ma le forze governative avanzano
Keystone
Il centro di Mosul non è più in mano all'Isis
Nella capitale del Califfato si combatte ancora ma le forze governative avanzano

BAGDHAD - Dense colonne di fumo e incessanti boati di cannoneggiamenti si sono levati per tutto il giorno dal centro storico di Mosul, ultima roccaforte urbana dell'Isis nel nord dell'Iraq: qui è cominciata la fase finale della conquista della città, nell'offensiva in corso da otto mesi. Alcune migliaia di insorti sono asserragliati in un fazzoletto di terra di appena cinque chilometri quadrati dove rimangono almeno 100mila civili in disperate condizioni.

Il comando delle operazioni della regione di Ninive, di cui Mosul è capoluogo, ha precisato che le forze speciali, l'esercito e la polizia federale prendono parte alle operazioni, avanzando su tre lati: da ovest, da nord e da sud. A est c'è il corso del Tigri.

Secondo fonti di stampa nei pressi della linea del fronte, i miliziani dell'Isis oppongono maggiore resistenza nel settore nord-occidentale. Le fonti militari di Baghdad ammettono che l'avanzata negli stretti vicoli del centro storico richiederà tenacia e pazienza da parte delle forze governative e che si dovrà combattere casa per casa.

Le forze irachene, sostenute dalla Coalizione anti-Isis a guida Usa, assicurano però che faranno del tutto per proteggere la popolazione civile. Mosul era stata per anni la seconda città più popolata dell'Iraq. Prima dell'arrivo dell'Isis contava circa un milione di abitanti.

Nelle ore che hanno preceduto l'inizio dell'offensiva, scattata all'alba, sono stati lanciati sul centro storico volantini indirizzati ai civili, con le indicazioni per fuggire verso "corridoi sicuri". Le Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie internazionali mettono in guardia dal pericolo di colpire civili in maniera indiscriminata e di danneggiare quel che resta del patrimonio cittadino. Molti antichi edifici possono crollare e travolgere chi vi è dentro e altri palazzi circostanti, avvertono gli operatori umanitari.

Le stesse organizzazioni internazionali presenti nella regione di Ninive e che da mesi accolgono le centinaia di migliaia di persone in fuga, raccontano come l'Isis abbia usato e stia ancora usando i civili come "scudi umani".

L'Isis era entrato in città nel giugno del 2014, quasi senza colpo ferire, nell'ambito della sua avanzata in ampie regioni dell'Iraq e della Siria. L'offensiva governativa su Mosul è invece iniziata a ottobre scorso. A gennaio era stata annunciata la presa di Mosul est. A febbraio era poi cominciata la fase di conquista della parte a ovest del Tigri.

Da settimane si combatte attorno al centro storico, dove si trova tra l'altro l'antica moschea an Nuri. Dal pulpito di questo celebre luogo di preghiera, Abu Bakr al Baghdadi, leader dell'Isis e da più parti indicato come "ucciso", aveva tenuto il suo celebre discorso, diffuso in video, nell'estate di tre anni fa, annunciando la nascita del cosiddetto 'Califfato'.

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