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FRANCIAFestival “vietato ai bianchi” a Parigi: la sindaca chiede di annullarlo

29.05.17 - 14:00
La manifestazione si definisce «afrofemminista militante», ma l'accusa è quella di «discriminazione»
Mwasi
Festival “vietato ai bianchi” a Parigi: la sindaca chiede di annullarlo
La manifestazione si definisce «afrofemminista militante», ma l'accusa è quella di «discriminazione»

PARIGI - La sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, chiederà al prefetto l’annullamento di un festival “vietato ai bianchi” che si dovrebbe tenere dal 28 al 30 luglio nella capitale francese. Via Twitter, Hidalgo ha altresì fatto sapere di valutare la possibilità di denunciare gli organizzatori per «discriminazione».

La manifestazione in questione è lo “Nyansapo Festival”, una kermesse alla sua prima edizione che si definisce «afrofemminista militante» e si prefigge di «costruire delle strategie di solidarietà durevole» fra le donne di colore di tutto il continente.

A scioccare, tuttavia, è l’organizzazione degli spazi del festival. L’80% di essi è infatti definito «non misto» ed è destinato esclusivamente alle «donne nere»: ad esso non possono quindi accedere i bianchi e gli uomini di colore. Le restanti aree sono una zona «non mista persone nere» (comunque preclusa ai bianchi), una «non mista donne erroneamente identificate come nere (“racisées”, Ndr)» e, solo infine, una «aperta a tutte/i».

«Chiedo di vietare questo festival e mi riservo altresì la possibilità di perseguire gli organizzatori per discriminazione», ha twittato domenica Anne Hidalgo (PS) via Twitter. La querelle riguardo al “Nyansapo Festival” è scoppiata dopo che, venerdì, il presidente del Front National (FN) per la regione Île-de-France ha denunciato l’evento con un comunicato: «Un festival vietato ai “bianchi” in locali pubblici, Anne Hidalgo deve dare delle spiegazioni!», è il titolo dello scritto di Wallerand de Saint-Just. È un peccato che «la lotta antirazzista sia diventata un alibi per ripiegarsi sulla propria identità», ha commentato invece la Lega internazionale contro il razzismo e l’antisemitismo come riporta Le Monde.

Sotto l’hashtag #JeSoutiensMwasi (“sostengo Mwasi”, il collettivo che organizza il festival), c’è tuttavia chi supporta la suddivisione in base alle origini etniche scelta per la manifestazione: «Abbiamo il diritto di esistere politicamente e di militare da soli e per noi stessi», «Il “razzismo anti-bianchi” è un’invenzione dell’estrema destra e uno strumento contro la lotta anti-discriminazioni», sono alcuni commenti.

 

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COMMENTI
 

limortaccituoi 6 anni fa su tio
Quando un gesto è discriminante bisogna denunciarlo e basta, qualunque colore della pelle e sesso abbia il discriminato e il discriminante.

bledsoe 6 anni fa su tio
Fosse stato un evento per soli maschi bianchi? Chissà che condanne e indignazione da ogni dove! Invece non vedo granché sui giornali online
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