«Trump in territorio impeachment». Lo ritiene David Gergen, consigliere sotto i presidenti Richard Nixon e Bill Clinton
NEW YORK - «Ora siamo in territorio impeachment». Lo ritiene David Gergen, consigliere sotto i presidenti Richard Nixon e Bill Clinton, il primo costretto a dimettersi per evitare la messa in stato d'accusa e il secondo imputato e poi assolto.
Gergen sostiene che il presidente Trump ha cercato di far chiudere un'indagine dell'Fbi sull'ex consigliere per la sicurezza nazionale usando il suo potere per influenzare le decisioni dell'ex capo dell'ente James Comey.
«Sembra - ha detto alla Cnn - che avesse cercato di impedire l'indagine. Stava usando il suo potere in tal senso e quando James Comey non si e' adeguato, lo ha licenziato». Per Gergen, quindi, si puoi' arrivare all'impeachment.
La Casa Bianca, da parte sua, ha da subito negato ogni influenza sull'indagine da parte del presidente. «Il Presidente - si legge in un comunicato ufficiale - non ha mai chiesto al signor Comey o qualsiasi altro di chiudere qualsiasi indagine, incluso quella sul generale Flynn. Il presidente ha il piu' assoluto rispetto per le nostre forze dell'ordine e per tutte le indagini».
Come può cadere un presidente degli Stati Uniti
(di Claudio Salvalaggio)
Impeachment (messa in stato di accusa) o il 25esimo emendamento: sono i due possibili iter costituzionali per destituire il presidente Usa.
IL 25/MO EMENDAMENTO consente di rimuoverlo senza che sia necessario elevare accuse precise. E' sufficiente che il vice presidente e la maggioranza del gabinetto trasmettano una lettera al Congresso sostenendo che il presidente non è in grado di esercitare i poteri e i doveri del suo ufficio. In tal caso gli subentra il vicepresidente. Se il presidente si oppone, a decidere è la Camera, con i due terzi dei voti. Nel caso di Donald Trump, ma anche di tutti gli altri presidenti, è improbabile che il vice presidente e il gabinetto si uniscano contro di lui in assenza di chiare incapacità mentali, come era accaduto nel caso del presidente Woodrow Wilson dopo l'ictus.
L'IMPEACHMENT - che consente di rimuovere i componenti del potere esecutivo, dal presidente al vice presidente sino ai funzionari delle amministrazioni statali, nonché i giudici federali - è invece una procedura più lunga e complessa. E' promosso dalla Camera dei Rappresentanti che deve votare a favore con la maggioranza semplice (218 su 435, oggi i dem hanno 193 deputati) indicando i capi d'accusa. Il ruolo di giudice spetta al Senato, con voto a maggioranza dei due terzi.
Gli estremi per l'impeachment sono il tradimento, la corruzione o altri alti crimini e violazioni: ad esempio, l'ostruzione della giustizia (potrebbe essere il caso di Trump). Mentre i primi sono facilmente definibili, i secondi sono più vaghi e generici e hanno alimentato una vasta letteratura giuridica, con interpretazione più o meno restrittive.
Negli Usa l'impeachment è stato usato prevalentemente per rimuovere membri del potere giudiziario. Solo due presidenti vi sono stati sottoposti ed entrambi sono stati assolti: il repubblicano ANDREW JOHNSON (1868), che si salvò per un solo voto dall'accusa di abuso di poteri (aver nominato il segretario alla Guerra senza consultare il Senato), e il democratico BILL CLINTON (1998), per aver mentito sulla sua relazione con la giovane stagista della Casa Bianca Monica Lewinsky e per aver ostacolato la giustizia, ossia per le pressioni esercitate su alcuni collaboratori affinché non emergesse la verità.
RICHARD NIXON invece si dimise nel '74, evitando così un sicuro impeachment per ostruzione alla giustizia nel Watergate, mentre fallirono i vari tentativi di mettere in stato di accusa GEORGE W. BUSH, soprattutto per la guerra in Iraq.