Cerca e trova immobili

RUSSIAI sostenitori di Navalni scoprono i suoi aggressori

02.05.17 - 11:59
L'attacco con il liquido verde all'oppositore di Putin sarebbe stato compiuto dal gruppo radicale nazionalista pro-Cremlino SERB
Keystone / AP
I sostenitori di Navalni scoprono i suoi aggressori
L'attacco con il liquido verde all'oppositore di Putin sarebbe stato compiuto dal gruppo radicale nazionalista pro-Cremlino SERB

MOSCA- Dietro l'ultimo attacco ad Alexei Navalni - in cui il blogger e oppositore è stato aggredito con disinfettante verde unito ad un'altra sostanza chimica - si celerebbe il gruppo radicale nazionalista pro-Cremlino SERB.

A svelarlo non è la polizia ma cittadini comuni e sostenitori di Navalni, che hanno condotto 'indagini' su internet partendo dal video dell'attacco dello scorso 27 aprile pubblicato dall'emittente REN-TV. Il canale (filogovernativo) ha infatti trasmesso un filmato in cui si vede un uomo gettare in faccia a Navalni la sostanza chimica per poi allontanarsi rapidamente. L'emittente ha però oscurato il volto dell'aggressore e quello di un passante. Il fan di Navalni Eugene Bryzgalin ha però scoperto che sul sito di REN-TV esistevano altre versioni del video in cui il volto del 'passante' non era stato pixelato.

I blogger hanno dunque subito identificato l'uomo come Alexei Kulakov, membro di SERB. Il quale, contattato da Novaya Gazeta, prima ha negato e poi ha ammesso la sua presenza sulla scena. L'aggressore sarebbe invece Alexander Petrunko, sempre di SERB.

Quella di Navalni, comunque, sembra un'impresa politica disperata.

È quanto indica il sondaggio del servizio demoscopico indipendente Levada Center, secondi cui le preferenze per Putin sarebbero attorno al 48%. A Navalni, invece, spetterebbe circa l'1% delle schede. 

Briciole anche per i rivali 'tradizionali' di Putin, come il leader del partito comunista Gennady Zyuganov o dei liberaldemocratici Vladimir Zhirinovsky, che si fermano entrambi intorno al 3% delle preferenze.

Sulla tornata elettorale incombe però lo spettro dell'astensione: circa la metà degli elettori non è infatti sicura di recarsi alle urne a eleggere il nuovo presidente a marzo 2018.

 

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE