Le manifestazioni contro il presidente americano si svolgono in ogni parte del globo. Hillary Clinton: «Marciamo per i nostri valori». Ferrera: «Restiamo uniti»
WASHINGTON - La protesta contro Donald Trump si fa globale e si attende fino ad un milione di persone nelle piazza di tutto il mondo con manifestazioni e marce ispirate alla massiccia mobilitazione a Washington per la "marcia delle donne".
Da Londra a Berlino, da Atene a Parigi, da Ginevra a Roma, da Sidney a New Delhi e Stoccolma si sono già svolte o sono in corso numerose dimostrazioni anti-Trump.
Hillary Clinton - «Marciamo per i nostri valori» - Hillary Clinton "in campo", su Twitter, con le donne che scendono in piazza a Washington e in tutti gli Stati Uniti per protestare contro Donald Trump. «Grazie per parlare e marciare per i nostri valori. E' importante come sempre. Ritengo che siamo sempre piu' forti quando siamo insieme» twitta Hillary, rifacendosi allo slogan della sua campagna elettorale, 'Stronger Togheter'.
Thanks for standing, speaking & marching for our values @womensmarch. Important as ever. I truly believe we're always Stronger Together.
— Hillary Clinton (@HillaryClinton) 21 gennaio 2017
«Marciamo uniti per 4 anni» - «Siamo tutti sotto attacco e solo noi possiamo proteggerci a vicenda. Restiamo uniti, marciamo insieme, per i prossimi quattro anni». Questo l'appello lanciato dall'attrice America Ferrera aprendo a Washington la manifestazione di protesta contro il neo presidente Donald Trump che vede già in piazza migliaia di persone pronte a marciare lungo il National Mall nella capitale. Una mobilitazione cui aderiscono molte personalità, volti noti dello spettacolo, artisti, tra cui Scarlett Johansson, Ashley Judd e Michael Moore.
«Trump non è berlinese» - «Signor Trump, lei non è berlinese». È il messaggio lanciato da centinaia di manifestanti che protestano davanti all'ambasciata Usa a Berlino. Tra gli altri slogan anche "No al sessimo", "I diritti delle donne sono diritti umani", "I nostri corpi, le nostre menti, il nostro potere". Nell'evocare John F. Kennedy quando, durante il discorso tenuto a Berlino nel 1963 a Rudolph Wilde Platz disse «Io sono un berlinese», i manifestanti hanno protestato contro il magnate urlando a più riprese «Trump non è berlinese», frase scritta anche su diversi cartelli.
Non solo donne - «Mi ha portato in piazza oggi il desiderio, da uomo, di essere un alleato delle donne. Non sono qui per guidare questa marcia, non sono io il protagonista, ma qui per difendere il rispetto dei diritti di tutti».
Così Michael Mcewen, tra i molti uomini presenti alla marcia di protesta a Washington, ha spiegato all'ANSA la sua scelta di essere presente e sfilare accanto a madre, sorelle e amiche.