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ISRAELEIsraele sospende i rapporti con l'Unesco

14.10.16 - 11:23
L'organizzazione è accusata di fornire supporto al terrorismo. Il Giappone interrompe i pagamento delle quote annuali
Israele sospende i rapporti con l'Unesco
L'organizzazione è accusata di fornire supporto al terrorismo. Il Giappone interrompe i pagamento delle quote annuali

TEL AVIV - Il ministro israeliano dell'istruzione Naftali Bennett ha deciso di sospendere da subito tutte le operazioni con l'Unesco dopo la decisione dell'organismo sul Monte del Tempio, come gli ebrei chiamano la Spianata delle Moschee.

Lo scrive il sito di Maariv secondo cui »non ci saranno incontri con i rappresentanti dell'Unesco (l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura, ndr) o la partecipazione a conferenze internazionali, e non avrà luogo alcuna cooperazione con un'organizzazione professionale che fornisce supporto al terrorismo».

La Risoluzione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (Unesco) sulla Spianata delle Moschee (che gli ebrei chiamano Monte del Tempio) «è un messaggio chiaro per Israele di mettere fine all'occupazione e di riconoscere lo stato palestinese con Gerusalemme est capitale inclusi i luoghi santi cristiani e musulmani». Lo ha detto Nabil Abu Rudeina, portavoce del presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Abu Mazen (Mahmoud Abbas) dopo il provvedimento adottato ieri dall'Unesco.

«La comunità internazionale - ha spiegato Rudeina, citato dai media palestinesi - non è d'accordo con le politiche che proteggono l'occupazione e contribuiscono al caos e all'instabilità».

Il Giappone interrompe i pagamento delle quote annuali - Il Giappone segue l'esempio degli Stati Uniti, interrompendo i finanziamenti all'Unesco, l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di educazione e di gestione del patrimonio culturale.

L'importo sospeso, come confermato dal ministro degli Esteri giapponese Fumio Kishida, è pari al 4 miliardi di yen (l'equivalente di 40 milioni di dollari), e la decisione è stata presa in merito al provvedimento dell'Unesco di catalogare i documenti legati al massacro di Nanchino presentati dalla Cina, definendoli come fatti storici a 'memoria della comunità internazionale'.

Kishida ha spiegato alla stampa che la decisione di interrompere i pagamenti è stata fatta in base a valutazioni di merito dopo che il Giappone ha chiesto più volte all'agenzia dell'Onu di aggiornare il giudizio di interpretazione dei fatti, e che il governo deciderà più avanti in maniera definitiva.

I documenti presentati dalla Cina nel 2014 riguardano il massacro compiuto dall'esercito giapponese dopo l'occupazione di Nanchino tra il dicembre del 1937 e il febbraio del 1938. Secondo le stime cinesi i morti ammontano a oltre 300'000 tra civili e soldati, con numerosi casi di stupri e saccheggio da parte dei militari nipponici che sono stati accusati di atrocità e crimini di guerra. Il governo di Tokyo contesta che i documenti non sono stati verificati e notifica all'agenzia mancanza di chiarezza e trasparenza nel processo di approvazione.

Il Giappone è di fatto il principale finanziatore dell'Unesco con il 9,6% del budget dell'agenzia, dopo la decisione degli Stati Uniti di interrompere i finanziamenti a partire dal 2011 per protesta all'adesione della Palestina tra i Paesi membri. Come conseguenza gli Stati Uniti hanno perso il diritto voto all'assemblea nel 2013, due anni dopo lo stop dei pagamenti delle quote.
 
 

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