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SERBIASrebrenica, "le scuse non bastano, arrestate i responsabili"

13.07.15 - 08:41
Lo ha detto il ministro degli esteri serbo Ivica Dacic
Srebrenica, "le scuse non bastano, arrestate i responsabili"
Lo ha detto il ministro degli esteri serbo Ivica Dacic

BELGRADO - Le scuse o le condanne verbali non sono sufficienti, piuttosto è necessario l'arresto dei mandanti e degli esecutori dell'attacco a sassate di due giorni fa contro il premier serbo Aleksandar Vucic al cimitero di Potocari, presso Srebrenica, in Bosnia. Lo ha detto il ministro degli esteri serbo Ivica Dacic.

"Chiediamo un'indagine completa, e non solo un'indagine senza risultati, ma aspettiamo l'arresto, non solo degli esecutori diretti, ma anche gli organizzatori. Questo è stato un tentato omicidio e il linciaggio di un primo ministro di un altro paese", ha detto Dacic sul Kurir. Comunque il ministro degli Esteri serbo ha sottolineato che Belgrado non intende ritirare il suo ambasciatore da Sarajevo.

La violentissima contestazione è avvenuta quando Vucic e il resto della delegazione di Belgrado stavano lasciando il cimitero-memoriale di Potocari, a qualche chilometro da Srebrenica, in cui sono sepolti i resti a cui è stato finora dato nome fra gli oltre 8000 musulmani sterminati dai serbo-bosniaci di Ratko Mladic 20 anni fa.

Vucic si trovava su una parte della spianata che sovrasta il campo di migliaia di stele bianche dell'immenso cimitero. Il premier serbo è stato centrato in più parti del corpo, anche al volto e i suoi occhiali sono andati in frantumi. Alcuni facinorosi hanno tentato di oltrepassare le transenne e di aggredire gli uomini della sicurezza di Vucic, che hanno tuttavia prontamente reagito, difendendo il premier e ingaggiando anche colluttazioni con gli assalitori, che avevano anche mostrato un enorme striscione con la scritta: "Per ogni serbo 100 musulmani", frase più volte ripetuta da Vucic negli anni '90, quand'era ministro del governo nazionalista di Slobodan Milosevic.

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