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IRAN / GERMANIATeheran critica il Festival di Berlino per il film di Panahi

09.02.15 - 15:08
Teheran critica il Festival di Berlino per il film di Panahi

TEHERAN - "Mi spiace che vogliate portare tutti in un taxi di nuove incomprensioni sul popolo iraniano presentando un film girato da un regista cui la legge ha vietato di fare film". Così il direttore dell'ente per il cinema iraniano, Hojjatollah Ayyubi, scrive in una lettera aperta al direttore del Festival di Berlino, Djeter Kosslick, per le sue dichiarazioni "politiche" alla recente proiezione di 'Taxi' di Jafar Panahi.

"Sono felice di annunciare - prosegue Ayyubi nella lettera, secondo il quotidiano Teheran Times - che l'autore di 'Taxi' continua a guidare lungo la corsia veloce della sua vita, godendo liberamente di tutte le sue fortune". "Io, come molti altri che amano il cinema, sento l'infausto suono dei passi della politica al Festival di Berlino", scrive ancora Ayyubi, e avrei voluto che "restasse un rifugio per l'arte e la cultura". E conclude osservando che la politica nel festival costruirà ben presto "un nuovo muro di Berlino" intorno alla rassegna, perché la politica divide, mentre "il cinema e la cultura portano a rimuovere muri e barriere".

Il film di Panahi, proiettato in assenza dell'autore, vede lo stesso regista nel ruolo dell'autista di un taxi dove salgono via via diversi passeggeri, tramite i quali racconta con poesia la sua città e la sua gente. A Panahi è stato vietato di girare film per venti anni, dopo essere stato arrestato mentre stava cercando di creare un documentario sulle tensioni seguite alla rielezione contestata del presidente Mahmud Ahmadinejad nel 2009.

Nel 2013 l'Iran aveva protestato contro l'Orso d'argento per la migliore sceneggiatura a 'Closed Curtain' di Panahi.

Ats Ans

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