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Dal MondoCOMO: Morto Fornari, il medico che fece le perizie su Calvi

25.09.01 - 12:32
Ingaggiato dalla famiglia del “banchiere di Dio” ritenne che non vi sono elementi contradditori all’ipotesi dell’omicidio
COMO: Morto Fornari, il medico che fece le perizie su Calvi
Ingaggiato dalla famiglia del “banchiere di Dio” ritenne che non vi sono elementi contradditori all’ipotesi dell’omicidio
DREZZO -È morto Antonio Fornari, uno dei medici che si occuparono della misteriosa morte di Roberto Calvi, il “banchiere di Dio”, trovato appeso al ponte dei “Frati Neri” di Londra e con le tasche piene di mattoni nel ’92: un giallo ancora tutto da risolvere nonostante siano passati quasi tre anni dalla riesumazione del cadavere sepolto nel piccolo cimitero di Drezzo, al confine con il Ticino. Fu proprio Fornari, studioso di Diritto e ingaggiato insieme ad altri due periti dai famigliari di Calvi a sostenere che “non vi sono elementi contradditori all’ipotesi dell’omicidio”. Anzi secondo l’esperto “ve ne sarebbero moltissimi che la sostengono”. Su tutti un livido profondo e ben visibile sul polso della mano destra di Roberto Calvi ed emerso dalla lettura delle carte mediche dopo la recente riesumazione. Disse soltanto pochi mesi fa l’esperto: “Quel livido è incompatibile con la corda usata per la presunta impiccagione. Probabilmente fu causato da qualcuno che gli afferrò con forza il polso qualche istante prima della morte”. Dopo la riesumazione, il corpo di Roberto Calvi non riposa più nel piccolo cimitero di confine, ma è stato trasferito in Valvarrone, nel Lecchese, dove già sono sepolti altri stretti parenti e dove ancora oggi vive un congiunto del banchiere. Ora, invece, si è ancora in attesa di conoscere gli sviluppi dell’inchiesta sulla scorta degli accertamenti compiuti in Italia dopo la riesumazione del cadavere avvenuta il 18 dicembre di tre anni fa e disposta come incidente probatorio dal Giudice Preliminare di Roma Otello Lupacchini su richiesta degli avvocati che curano gli interessi delle persone sotto inchiesta con l’ipotesi di aver causato, in un modo o nell’altro, il decesso del banchiere. La vicenda si trascina ormai da quasi 20 anni e da allora Carlo Calvi e sua madre (che vivono a Montreal) non hanno mai creduto alla tesi del suicidio dicendosi sempre convinti che ci si trovi, invece, davanti ad un omicidio ben mascherato e ben “protetto”, decretato dalla mafia che all’epoca avrebbe in qualche modo allungato gli artigli all’interno del Banco Ambrosiano al centro in quegli anni di un clamoroso crac. Ma Roberto Calvi, secondo i famigliari, aveva moltissimi nemici anche all’interno del Vaticano, ed in particolare dello I.O.R., la potentissima banca della Chiesa nei cui forzieri vi è un patrimonio inestimabile. Sotto incesta per l’omicidio di Calvi vi sono alcuni importanti personaggi legati al malaffare e alla mafia e i cui nomi sono noti da tempo: il faccendiere sardo Flavio Carboni, il cassiere della mafia Pippo Calò e Francesco Di Carlo detto "lo Strangolatore", un trafficante di droga legato alla mafia. Il lavoro peritale svolto dopo la riesumazione si baserebbe su precise analisi del D.N.A., sul nuovo esame necroscopico e su alcune documentazioni ritrovate all’epoca vicino al “Ponte dei Frati Neri" di Londra dove quello che veniva chiamato “Il banchiere di Dio” venne trovato impiccato.

di Bob Decker

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